“Ti voglio svelare” è un concerto sensoriale in cui lo spettatore è ascoltatore attivo, una poesia fatta di suoni, immagini e sensazioni. Organizzato dal settore adulto di Azione Cattolica Diocesi di Andria, il concerto vede l’emozione sinestetica di Silvana Kuhtz e Mirella Caldarone, un’esperienza che riporta all’essenza del vero, una sorta di ”riformattazione” delle cose importanti per fermarsi a respirare. Proprio a Silvana e Mirella abbiamo rivolto qualche domanda.
Da dove nasce il concerto sensoriale “Ti voglio svelare”?
S: Il concerto sensoriale in quanto tale nel 2024 raggiungerà la maggiore età! sono 18 anni infatti che porto in giro queste esperienze insieme al collettivo artistico che ho fondato, Poesia In Azione.
Il concerto sensoriale è un modo delicato di portare a tutti una esperienza semplice, quella che si fa in primis con un ascolto attento e concentrato, e che ci riporta poi all’attenzione a tutti gli altri canali sensoriali e comunicativi. In tutti questi anni, il concerto sensoriale continua a essere nel repertorio del nostro collettivo e viaggia in tutta Italia, perché cambia sempre. Molte persone ritornano perché sanno che faranno sempre una nuova esperienza, nuove persone vengono incuriosite. Dal 2017 Harvard Summer School ha inserito il concerto sensoriale nelle attività che propone ai suoi studenti.
Con me sul palco ci sono artisti diversi, musicisti, attori, fotografi, e anche quando il gruppo sul palco è lo stesso mi piace cambiare i testi che leggerò, le cose che dirò; lavoriamo molto a nostra volta sull’ascolto del pubblico e sull’improvvisazione, che come si sa, riesce solo se hai mestiere e se lavori molto.
Anche in questa bella esperienza ad Andria, invitate dal settore adulti per la formazione, Diocesi di Andria, le due serate (in cui abbiamo per inciso registrato il tutto esaurito) sono state simili e diverse. Mirella Caldarone era con me, prestandosi a mostrare le sue fotografie, intrecciate a suggestioni musicali e poetiche. Conosco Mirella da molti anni, mi piace molto il suo sguardo, mi convince la sua narrazione fotografica. Questo invito è stato l’occasione di creare un nuovo concerto sensoriale dal titolo Ti voglio svelare, idea che accarezzavamo da tempo. Le fotografie mostrate a pieno schermo fanno entrare così lo spettatore in un mondo altro e familiare, peraltro con Mirella abbiamo scelto immagini proprio di Andria e dintorni, foto della nostra Murgia, immagini che ben si armonizzassero anche con le suggestioni sensoriali che ho condotto e in cui udito, olfatto e gusto, intercettassero anche il Con-Tatto, tema scelto dall’Azione Cattolica formazione settore adulti per l’anno 23-24.
Siamo pronte ad andare anche altrove con lo spettacolo che abbiamo messo a punto e in cui la preziosità di immagini, lingua, suoni e parola sono amplificate nella semplicità dell’esperienza.
Il concetto di “sinestesia” (guardare attraverso altri sensi) è applicabile all’arte?
S: Mi piace sempre che l’esperienza che si fa con il concerto sensoriale di Poesia In Azione sia spiazzante, leggermente fuori dagli schemi delle normali aspettative sensoriali e non.
È per questo che nei video di Mirella ho suggerito ad esempio che ci fossero anche suoni in totale contrasto con le fotografie. Quindi per un video sulla Murgia, suoni cittadini; per un video sul mare, suoni di campagna. Lo scostamento dall’insolito può suscitare un interessante processo di pensiero e di emozione, spostare dal solito punto di vista, può anche far uscire da un pregiudizio e dallo scontato del nostro solito guardare e sentire.
I paradossi possono aiutare a crescere. Anche il mio lavoro di docente all’Università della Basilicata è incentrato sullo scostamento dall’ovvio, senza per questo giudicarlo, ma anzi per sperimentare che dall’ovvio, dal vicino, dal quotidiano, può sorgere ciò che ci sorprende.
Anche il titolo TI VOGLIO SVELARE, di questo connubio con Mirella nasce da un doppio punto di vista, può significare cose diverse, tutte possibili. Con il concerto sensoriale vogliamo svelare qualcosa che non si conosce, come una rivelazione del sentire, vogliamo pensare che ognuno si sveli a se stesso attraverso esperienze nuove dei sensi.
Immagini e parole possono unire cattolicesimo e laicità?
M: Le immagini e le parole sono espressioni di un unico, grande, linguaggio: la scrittura.
Foto-grafia, dal greco, infatti, significa scrivere con la luce. L’amore per la fotografia si inserisce nell’attenzione che, in senso più generale, provo per tutti i linguaggi espressivi e le forme d’arte. Vedo la scrittura come lievito madre nella connessione tra le menti e ritengo che la cultura sia il motore di una sana vita collettiva.
Partendo dalle visioni fotografiche, oso pensieri in scrittura raccontando la mia percezione del mondo: i paesaggi naturali, i paesaggi antropizzati, ma anche i paesaggi umani delle comunità di persone. Fotografia e scrittura, due forme dello stesso filo rosso che disegna le relazioni umane, le inclinazioni, le architetture, le forme di socialità.
Gli occhi sono la via di ingresso delle emozioni ma sono anche il vettore silenzioso del nostro mondo interiore che si indirizza agli altri.
Ed è proprio la dimensione contemplativa ad accomunare mondi apparentemente distanti, di formazione cattolica o ispirati alla laicità. Con l’Azione Cattolica della Diocesi di Andria, che ha voluto ed organizzato questa esperienza, si è creata una bella sinergia, valicando così una storica ‘distanza’ culturale. I linguaggi espressivi pregni di spiritualità trascendono ogni limite culturale e vanno dritti al cuore raccontando il lato umano delle cose, di un territorio, di una comunità.
Incontri pregni di significato ed umanità: è stata la conferma che, quando si parla di valori fondanti di cura e benessere collettivo, si ergono ponti per un’architettura dei migliori sentimenti.
L’arte e l’impegno sociale è una palestra dello sguardo: due linguaggi, un unico mosaico.
Qual è il ruolo di Silvana e Mirella all’interno di questo incontro?
Non ci sono veri ruoli se non un unico intento di essere portatrici di sguardi e di energia sana.
Concerto emozionale
Piacevole momento di riflessione vissuto in gruppo