L’amore con cui Don Geremia Acri mi parla dei più deboli trasuda da ogni suo poro, è un amore dal sapore vitale di laicità e speranza, un progetto caritatevole mirato all’appartenenza ad una sola comunità, un solo credo che riunisce sotto la sua cristiana campana di vetro i disadattati, gli ultimi che diventeranno primi nelle grazie di chi alla razza umana tiene molto, senza distinzioni di governo o confini geografici.

Ciao Don Geremia, il tuo impegno per la società è rimarcabile e il nostro tempo ha bisogno di testimoni credibili come te. Da dove nasce l’iniziativa “Occhio Vigile”?

Innanzitutto chiamami Gerry. Sono semplicemente una persona come tante, un uomo che ha a cuore le sorti di questa Città. Il progetto “Occhio Vigile – Osservatorio per la Verità e la Giustizia” è il frutto di un lavoro ventennale, un’idea che ha avuto origine dall’entrata in vigore della legge 109/96 per il riutilizzo dei beni confiscati alla mafia. Occhio Vigile, infatti, sfrutterà Casa Santa Croce–Rosario Livatino, un immobile appartenuto ad esponenti della delinquenza locale, un centro che, dal 2004, accoglie persone che vivono nel più totale disagio economico e sociale.

Il nome del progetto lascia intendere una sorta di monito, quasi come se Dio ci stesse guardando per giudicare le nostre azioni.

Assolutamente no. Chiariamo subito un concetto: Dio non è dispotico né tantomeno arrogante. In Lui non esiste minaccia di peccato. In un passo del Vangelo si parla, appunto, dell’occhio divino che scruta tutti noi. Questo non significa che Dio ci osservi nella nostra stanzetta per giudicarci o renderci suoi timorati, tutt’altro! Occhio Vigile vuol dire che Dio ci guarda per non abbandonarci, non farci sentire soli, non lasciarci alla deriva, come migranti di fede.

Ecco, Gerry, hai centrato il punto della questione. Ti sei sempre schierato in favore degli immigrati. La tua locuzione ”ho un debole per i deboli” ha suscitato non poche polemiche. Credi che Occhio Vigile sia destinato ad attirare su di sé i riflettori della Pubblica Amministrazione?

Ne sono quasi certo e, sinceramente, un po’ ci spero. La Cooperativa Migrantes Liberi vuole mettere a tacere tutte le dicerie relative al business degli immigrati. Occhio Vigile anela a saltare un po’ più in là, salire di un ulteriore step rispetto alle dinamiche, anche politiche, dell’attualità. Grazie ad un pool di tecnici e operatori del settore terremo sotto la lente d’ingrandimento tutte le mancate trasparenze amministrative e burocratiche.

Molti dei collaboratori di cui ci parli sono volontari presso la Casa di Accoglienza “Santa Maria Goretti”. La grande eco di questo perfetto meccanismo di solidarietà ha catturato l’attenzione di tanti ospiti accorsi alla tua chiamata.

È vero, e ciò mi rende particolarmente orgoglioso. Don Luigi Ciotti, Presidente nazionale dell’Associazione ”Libera contro le Mafie”, è stato solo l’ultimo di una serie di eminenti personalità ad accettare il nostro invito. Negli anni, infatti, abbiamo ospitato gente del calibro di Salvatore Borsellino, Saverio Masi, Mons. F.Montenegro e Mons. D.Mogavero.

Grazie, don Geremia, per il coraggio di parole trasformatesi in armi contro l’indifferenza.

Fu lo stesso Don Milani a definire la parola “un’arma”. Non devi ringraziarmi. La Verità merita sempre di essere raccontata.