E ieri pomeriggio i ragazzi del Presidio hanno ricambiato accompagnando i calciatori della Fidelis sul campo di calcio…

Il Presidio di riabilitazione “A. Quarto di Palo”, giovedì 6 dicembre, è stato teatro di un bel momento di condivisione tra i ragazzi diversamente abili, i quali frequentano quotidianamente l’istituto, e i calciatori della Fidelis Andria, accompagnati da tutte le personalità che compongono la dirigenza della squadra di calcio, militante attualmente in serie D.

“È stato un giorno di gioia, di sport, ma soprattutto di integrazione, era questo il messaggio che si voleva far passare: lo sport come veicolo di valori preziosissimi” ha dichiarato nel suo intervento padre Francesco Prontera, rettore del presidio. “Siamo persone che devono raccontare cos’è la normalità” ha aggiunto Vincenzo Pastore, responsabile marketing.

Parole migliori non potevano essere spese, visto e considerato che gli atleti della Fidelis, giunti in via Corato 400, a metà mattinata, hanno partecipato e aderito, divisi nelle varie stanze educative, a tutte le attività che giornalmente vedono protagonisti i ragazzi del Centro: dai gruppi pedagogici ai laboratori creativi, dalle attività nella stanza ludico-sensoriale alle sedute di chinesiterapia.

Per concludere in bellezza questo giorno di condivisione tra realtà apparentemente agli antipodi, si è tenuto un pranzo comunitario nel refettorio del presidio, al quale hanno preso parte, oltre ai ragazzi, tutti i calciatori e tutti i dirigenti della Fidelis Andria, i quali hanno voluto rimarcare il messaggio di questa giornata, ancor di più, mescolandosi nei vari tavoli dei ragazzi e donando loro alcune maglie da calcio.

Una giornata all’insegna della solidarietà, con protagonista assoluto lo sport e la disabilità, due elementi cardini della nostra società, che dovrebbero trovare sempre modo per instaurare gemellaggi più saldi, in particolare se parliamo di calcio, uno dei più potenti amplificatori al giorno d’oggi, anche se non sempre trasmette messaggi positivi. Infatti, in un calcio spesso privo di esempi da seguire, ma sempre più fondato sul denaro e sul ritorno economico, e afflitto da eventi che con il pallone non hanno nulla a che fare, questa giornata è apparsa di buon auspicio per eventi futuri, non solo di iniziative di beneficenza, ma soprattutto di giornate in cui al centro del rettangolo di gioco sia messa la diversabilità, affinché essa venga vista come valore aggiunto e non più come discrimine. Il calcio, ma più in generale lo sport, rappresenta una condizione fondamentale sul piano emotivo e sociale, per realizzare un ambiente multidimensionale, dinamico, ricreativo, adatto ad intensificare naturalmente la coscienza di sé. Una via per superare l’idea, che continua a metastatizzarsi nel nostro vivere comune, che esista un “diverso”. Lo sport è il modo migliore per uscire dall’isolamento e dalla ignoranza; lo sport è per tutti, lo sport è di tutti.

A questo proposito, la giornata vissuta presso il Presidio di riabilitazione “A. Quarto di Palo” ha avuto una sorpresa finale che ha subito galvanizzato i ragazzi in riabilitazione: è stato detto loro che avrebbero avuto l’opportunità di accompagnare i calciatori della Fidelis Andria in campo, nella partita casalinga di ieri, domenica 9 dicembre. In tal modo, è stata loro donata la gioia e l’emozione di calcare un prato verde, almeno per una volta, sperando sia la prima di tante altre.