Aspetti una risposta che non viene

Da una domanda formulata male

Poiché rivolta priva di speranza

Al proprio cielo, riservato a smanie…

L’istanza è ormai caduta in un paiolo

Di minutezza e di volgari attese

Che cuoce sol le nebbie del pensiero

In un impatto di natura aliena.

Nei cuori come pietre stagna affetto

Ha falde ormai mozzate dall’ignavia

Intorno c’è un deserto assai sassoso

E niente pane per sfamar la speme.

Ma in una zana, un timido vagito,

invade il mondo, a replicar l’amore…


FontePhotocredits: Roberto Strafella
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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.