Madaya

Madaya, in Siria è da diversi mesi assediata. Giungono notizie di bimbi attanagliati dalla fame, che si nutrono di insetti, di foglie, di gatti. Assad ha deciso di prendere letteralmente per fame 40mila persone, stremandole con l’inedia.

Fuggire da Madaya è impossibile, non solo perché la città è circondata dalle truppe del regime di Assad, ma anche perché chi provasse ad evadere salterebbe in aria: ovunque, intorno a Madaya, si estendono campi minati.

In realtà, lo scorso settembre era stata concordata una tregua. Nondimeno, migliaia e migliaia di civili sono rimasti chiusi in trappola, senza cibo e medicine. Solo a dicembre scorso, si sono contanti 31 morti per fame. Gli aiuti arrivano a contagocce, ma urge ancora una volta sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale e in particolare quella del ricco e opulento Occidente, sempre pronto a contare le proprie vittime e un po’ meno sensibile a quelle che si ammassano fuori dell’uscio di casa.

Le pressioni di Iran e Turchia non sono sufficienti. Occorre la mobilitazione generale. In rete, è stata lanciata da Avaaz una campagna che punta a raccogliere un milione di firme, sì da costringere Ban Ki-moon, Segretario Generale dell’ONU, a intervenire per scongiurare che decine di migliaia di civili muoiano di fame a Madaya.

Per Ban Ki-moo si sta peraltro avvicinando la fine del suo mandato: chiuderlo “in bellezza”, con un’opera insperata di salvataggio, potrebbe essere una prospettiva allettante anche per la sua carriera ed è proprio su questo che intende far leva il mondo avaaziano.

Chi non intendesse fermarsi al “che posso farci io?” e volesse unire la sua firma a quella di centinaia di migliaia di costruttori di pace in tutto il mondo, può fare la sua scelta, cliccando su questo link.

La campagna di sensibilizzazione si fermerà solo quando Madaya sarà liberata dall’assedio.

Per gli scettici, per quanti credono che queste campagne non servano assolutamente a nulla, il consiglio è di informarsi, magari leggendo un precedente illustre ed anche recente.

Certo, salvare i civili di Madaya non basterà a porre fine alla guerra in Siria, ma nel Talmud si legge che chi salva una vita salva il mondo intero. La pace si costruisce solo con azioni di pace: concrete, prossime, immediate.

Del resto, qual è la ragione di esistenza delle Nazioni Unite se non quella di intervenire in emergenze come questa, superando l’indifferenza di belligeranti e osservatori?

Se anche tu non vuoi limitarti alla parte di un osservatore benpensante, puoi fare la tua scelta: puoi firmare la petizione.

 


1 COMMENTO

  1. Non si può rimanere indifferenti difronte a questa follia . Grazie sempre alla sensibilità di coloro che fanno conoscere simili realtà.

Comments are closed.