Il valore di una casa lo si apprezza dalle sue fondamenta
Avere una mentalità aperta non vuol dire, necessariamente, protrarsi verso il nuovo, ma anche, e soprattutto, non sradicarsi dalle vecchie invariabili. Einstein ci dice che l’energia è uguale alla massa per la velocità della luce al quadrato.
Questa è un’invariabile vera non solo la domenica, o non è vera solo se ti chiami Michele, non è ad libitum, è un dogma universale.
Invariabili sono anche gli anacronistici sentimenti che nutriamo nei confronti degli amori della nostra vita. Quando Giulietta sussurra a Romeo “separarci è un dolore così dolce che ti direi buonanotte fino a domattina”, a trasparire è lo strazio di due innamorati scevri dalle usanze dell’epoca in cui vivono. Shakespeare descrive il loro legame come concetto assoluto, non lo relativizza a particolari assi temporali, ci cala in quella storia attualizzando il nostro approccio ad essa.
Sono i collegamenti cerebrali a scandire il tempo, le sinapsi si generano se veniamo meravigliati.
Dante, parlando di Paolo e Francesca, sublima la metafora “caddi come corpo morto cade”, analogia dello sfinimento emozionale che raggiungiamo quando recuperiamo i ricordi primordiali del sentirci attori d’amore.
Siamo ciò che abbiamo esperito, non rinneghiamolo, il valore di una casa lo si apprezza dalle sue fondamenta, le moderne antenne paraboliche captano segnali lontani, di mondi che non esistono.