Il dato emerge dall’analisi svolta da Coldiretti Puglia: si tratta di una diminuzione dell’8%, che segna il minimo storico da oltre 30 anni

La pandemia da Covid-19 sta arrecando, da ormai più di un anno, danni molto importanti in ogni ambito socio-economico. Parlando di commercio pugliese, di recente Coldiretti Puglia ha effettuato un’analisi dei dati Istat e si è evinto che 4 cantine su 10 hanno subito l’effetto negativo della pandemia da Covid-19 sul mercato delle vendite, con rilevanti giacenze rimaste invendute.

Coldiretti Puglia ritiene che il settore del vino risulti tra i più colpiti dagli effetti delle misure restrittive atte a contrastare la diffusione da contagio Covid; purtroppo è stata decisiva la chiusura del comparto del food and beverage, dove ha influito, con la chiusura dei ristoranti, il blocco di feste, matrimoni, fiere, spettacoli, ecc.. Questa situazione ha causato la pesante inversione di tendenza che ha interrotto l’importante successo pugliese a livello nazionale e internazionale. Si ricordano, ad esempio, eccellenze come il Negroamaro e il Nero di Troia o il nostro Doc Castel del Monte che hanno pagato uno scotto senza precedenti.

Savino Muraglia, presidente della federazione agricola, afferma: “Si stima che il vino offra durante l’anno straordinarie opportunità di lavoro tra quanti sono impegnati direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto che si sono estese negli ambiti più diversi”. Gianni Cantele, responsabile della Consulta Vitivinicola di Coldiretti Puglia, ha aggiunto: “Grazie alla nostra azione, sono state adottate varie misure finalizzate a dare liquidità ai produttori, ma servono anche sgravi contributivi, incentivi all’acquisto di vino e prodotti italiani così da finanziare e promuovere altre misure incentivanti per sostenere il settore. Occorre intervenire rapidamente per sostenere le esportazioni, alleggerire le scorte, ridurre i costi e tagliare la burocrazia con il preciso dovere di pensare a strumenti per il settore che semplifichino, siano agili e flessibili ed immediatamente fruibili, rafforzando la promozione del vino made in Italy sui mercati internazionali”.

In merito agli USA, il principale mercato di riferimento per l’export di vino italiano,  gli acquisti si sono ridotti del 22%; anche per quanto riguarda la Germania, secondo compratore nel mondo di vino italiano, si parla di una situazione simile a quella vista sul mercato a stelle e strisce con il -24%; in Gran Bretagna, terzo acquirente mondiale, la situazione peggiora, essendoci un decremento del 33% (qui ha giocato sfavorevolmente anche la Brexit); situazione ben peggiore si riscontra in Francia dove il calo è dell’ordine del 35%. L’auspicio è che con misure meno restrittive, questo trend negativo possa invertirsi, o quanto meno essere ridursi, come si può stimare dai dati del mercato cinese. Difatti, in questo caso, il decremento di acquisto è stato solo del 2%, il minore, come si può notare, rispetto ai precedenti. La forza del “drago rosso”, che ha saputo far ripartire in poco tempo la sua economia e quindi i consumi, dimenticando in pochi mesi gli effetti nefasti del Covid 19.


Fontehttps://flic.kr/p/xDfgV4
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Nato a Bari nel 2003, vive e frequenta il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” a Bisceglie. Si definisce un amante delle materie scientifiche, pratica il calcio amatoriale e l’attività fisica e tifa per il Milan, per il quale nutre una autentica venerazione. Ama il mare e la campagna, il buon cibo e la vita all’aria aperta. Musicalmente preferisce ascoltare brani italiani, in special modo quelli di Ultimo e Tommaso Paradiso, ma ascolta anche brani stranieri, come quelli di Shawn Mendes e Bruno Mars. Non rinuncia mai ad una serata in compagnia di amici, specie se sono quelli con i quali è facile parlare di sport ma anche di altri piaceri come quelli de la bonne vie. Desidera viaggiare e visitare in particolare le città d’arte. Scrive per esternare le sue passioni.