Mesi fa vi consigliavamo di visitare a Bari la mostra SENZATOMICA – Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari. Partita da New York qualche anno addietro e in seguito approdata in Italia, ha fatto il giro della penisola toccando anche la capitale dove è rimasta aperta fino allo scorso 30 Aprile. Ricordiamo che l’evento è stato promosso dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, al fine di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’utilizzo da parte dei Paesi delle armi nucleari e loro conseguenti effetti.
Una serie ordinata di pannelli ha illustrato dati, immagini e video relativi all’argomento, in maniera semplice e chiara così da potersi indirizzare soprattutto ai più giovani. Difatti intere scolaresche, anche di nazionalità estera, vi hanno preso parte.
Cominciando dall’idea per cui la pace sia il risultato di un atteggiamento comune volto alla conversione del cuore verso sentimenti di amore e di solidarietà, si è posta la domanda su cosa si debba intendere per sicurezza degli esseri umani. Certamente, l’eliminazione delle armi nucleari ne costituisce una prima risposta. Significativa a riguardo la citazione dell’economista Mahbub ul haq : «[…] la sicurezza dell’essere umano è un bambino che non muore, una malattia che non si diffonde, un lavoro che non viene tolto, una tensione etnica che non degenera in violenza, un dissidente che non viene fatto tacere. La sicurezza dell’essere umano non è qualcosa che ha a che fare con le armi: è qualcosa che ha a che fare con la vita e la dignità dell’essere umano».
Interessante nella mostra il riferimento al concetto di distruzione reciproca garantita (traduzione dall’inglese Mutual assured destruction o MAD che sta per “folle, matto” ), maturato in epoca di guerra fredda e purtroppo ancora attuale. Si tratta di una strategia che ipotizza una aggressione militare con uso di armi nucleari alla quale ogni Paese si prepara, rifornendosi di sufficiente potenziale bellico per l’eventuale contrattacco. Presumendo, dunque, che la reazione sarebbe pari o addirittura superiore all’azione, l’inevitabile conseguenza consisterebbe nell’annientamento totale degli schieramenti. Data la situazione, nessun Paese muoverebbe un attacco per autodistruggersi. Investire capitali in armi nucleari diventa paradossalmente una priorità per garantire la sicurezza. Nell’anno 2013 i dati SIPRI, l’istituto svedese di ricerca sulla pace, hanno registrato la cifra di 1747 milioni di dollari spesi in armamenti: ciò prova per l’appunto l’attualità del problema.
Altrettanto interessante il video relativo alla generazione Hibakusha, termine con cui si identificano le vittime dirette e indirette delle esplosioni atomiche su Hiroshima e Nagasaki nell’agosto del 1945. Oltre a coloro che morirono sotto i bombardamenti, moltissimi si ammalarono gravemente a causa delle radiazioni soffrendo atrocemente a livello fisico e psicologico.
La mostra non ha tralasciato le azioni di pace che sono state avviate nell’ambito della comunità internazionale. La Corte internazionale di giustizia nel luglio del 1996 ha dichiarato che il disarmo nucleare è un obbligo e che l’uso o anche solo la minaccia d’uso di armi nucleari è da ritenersi in linea di principio illegale. La Dichiarazione e l’annesso Programma di azione per una cultura di Pace del 13 settembre 1999 ad opera delle Nazioni Unite ne rappresenta un ulteriore importante esempio: tra gli obiettivi figurano l’educazione ai valori della pace, l’informazione, l’incentivazione della sostenibilità economica e dello sviluppo sociale. In realtà un primo passo in tal senso fu compiuto già nel 1968 con la sottoscrizione del Trattato di non proliferazione nucleare (TNP), da parte di USA, Regno Unito e Unione Sovietica (ad oggi si contano 189 Stati aderenti). L’accordo si basa sui tre principi del disarmo, della non proliferazione e dell’uso pacifico del nucleare e obbliga da un lato gli Stati “non-nucleari” a non procurarsi ordigni di questo tipo, dall’altro gli Stati “nucleari” a non diffondere tecnologie nucleari per scopi bellici.
I visitatori hanno potuto infine firmare una petizione per l’elaborazione e l’adozione di una Convenzione internazionale sulle armi nucleari.
Di notevole impatto la simulazione di una esplosione atomica, ripetuta durante la visita ogni 30 minuti e annunciata con preavviso per consentire di uscire a chi lo preferisse.
Prima che l’Orologio dell’Apocalisse segni la mezzanotte, l’invito è di fare tesoro delle parole contenute nel Manifesto Russell- Einstein: «Ci appelliamo, come esseri umani, ad altri esseri umani: ricordate la vostra umanità, e dimenticate il resto» .