“L’ozio inaspriva i tormenti”

(Emile Zola)

Guardatevi intorno, cercate, riflettete e poi fate: fate tutto quello che vi piace fare, fate tutto quello per cui sentite la spinta di svegliarvi la mattina anche solo dopo misere due ore di sonno.

Sforzatevi di fare quelle cose che anticipano la sveglia e vi fanno stare in fibrillazione: non assopitevi, smettete subito di fare qualsiasi cosa sia capace solo di stancarvi senza darvi adrenalina.

E monitoratele quelle cose, l’adrenalina deve essere costante, arricchente, soddisfacente. Devono essere capaci di farvi vivere il dicotomico ossimoro per cui nel buio più nero, si è felici.

In più, smettete di cercare consensi: ogni volta che il mondo sarà d’accordo tout court con voi, sarete stati banali.

Che spreco.

Ogni volta in cui scatenerete il dissenso, avrete centrato in pieno il centro: un tentativo di tiro, bingo!

Siate pecore nere, calzini spaiati, inquieti, incompleti, irrequieti.

Siate assetati, affamati, volitivi.

Abbiate pretese, non superate il confine del rispetto del prossimo, non dimenticate mai quello per voi.

Non toglietevi nemmeno una possibilità, non sprecate nemmeno un minuto del vostro tempo e ricordatevi che la domenica ci si può addormentare alle due del pomeriggio, per svegliarsi anche alle otto… il tempo investito per il riposo e non per la quiescenza.

Lo diceva il Papa, lo ripeto io: prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro.


FontePhotocredits: Myriam Arsedea Massarelli
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Sono una frase, un verso, più raramente una cifra, che letta al contrario mantiene inalterato il suo significato. Un palindromo. Un’acca, quella che fondamentalmente è muta, si fa i fatti suoi, ma ha questa strana caratteristica di cambiare il suono alle parole; il fatto che ci sia o meno, a volte fa la differenza e quindi bisogna imparare ad usarla. Mi presento: Myriam Acca Massarelli, laureata in scienze religiose, insegnante di religione cattolica, pugliese trapiantata da pochissimo nel più profondo nord, quello da cui anche Aosta è distante, ma verso sud. In cammino, alla ricerca, non sempre serenamente, più spesso ardentemente. Assetata, ogni tanto in sosta, osservatrice deformata, incapace di dare nulla per scontato, intollerante alle regole, da sempre esausta delle formule. Non possiedo verità, non dico bugie ed ho un’idea di fondo: nonostante tutto, sempre, può valerne la pena. Ed in quel percorso, in cui il viaggio vale un milione di volte più della meta ed in cui il traguardo non è mai un luogo, talvolta, ho imparato, conviene fidarsi ed affidarsi.

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