
“L’ozio inaspriva i tormenti”
(Emile Zola)
Guardatevi intorno, cercate, riflettete e poi fate: fate tutto quello che vi piace fare, fate tutto quello per cui sentite la spinta di svegliarvi la mattina anche solo dopo misere due ore di sonno.
Sforzatevi di fare quelle cose che anticipano la sveglia e vi fanno stare in fibrillazione: non assopitevi, smettete subito di fare qualsiasi cosa sia capace solo di stancarvi senza darvi adrenalina.
E monitoratele quelle cose, l’adrenalina deve essere costante, arricchente, soddisfacente. Devono essere capaci di farvi vivere il dicotomico ossimoro per cui nel buio più nero, si è felici.
In più, smettete di cercare consensi: ogni volta che il mondo sarà d’accordo tout court con voi, sarete stati banali.
Che spreco.
Ogni volta in cui scatenerete il dissenso, avrete centrato in pieno il centro: un tentativo di tiro, bingo!
Siate pecore nere, calzini spaiati, inquieti, incompleti, irrequieti.
Siate assetati, affamati, volitivi.
Abbiate pretese, non superate il confine del rispetto del prossimo, non dimenticate mai quello per voi.
Non toglietevi nemmeno una possibilità, non sprecate nemmeno un minuto del vostro tempo e ricordatevi che la domenica ci si può addormentare alle due del pomeriggio, per svegliarsi anche alle otto… il tempo investito per il riposo e non per la quiescenza.
Lo diceva il Papa, lo ripeto io: prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro.