Che la terra ti sia lieve

Carletto Mazzone ci ha lasciato, e con lui l’amore di un calcio che fu, di un calcio lontano dalle logiche aziendaliste dei petroldollari arabi che proliferano nel deserto, sradicando dall’Europa talenti a buon mercato, trasformandoli in miniere d’oro di sogni artefatti.

Carletto Mazzone non c’è più, e con lui quelle tute acetate che profumano di erbetta, quelle lunghe corse sotto la curva avversaria urlando “li mortacci vostri…“, la semplicità di un uomo vero in uno sport ormai da fake news, vite pompate di celebrazione ed oblio, bandiere ammainate sotto il giogo della spicciola convenienza, contratti stipulati e strappati di fronte al primo offerente, tifando squadre sovvenzionate da interessi esteri in stadi obsoleti e fatiscenti.

Ciao, Carletto. Con la speranza che la terra ti sia lieve, più che arida!


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.