
Che la terra ti sia lieve
Carletto Mazzone ci ha lasciato, e con lui l’amore di un calcio che fu, di un calcio lontano dalle logiche aziendaliste dei petroldollari arabi che proliferano nel deserto, sradicando dall’Europa talenti a buon mercato, trasformandoli in miniere d’oro di sogni artefatti.
Carletto Mazzone non c’è più, e con lui quelle tute acetate che profumano di erbetta, quelle lunghe corse sotto la curva avversaria urlando “li mortacci vostri…“, la semplicità di un uomo vero in uno sport ormai da fake news, vite pompate di celebrazione ed oblio, bandiere ammainate sotto il giogo della spicciola convenienza, contratti stipulati e strappati di fronte al primo offerente, tifando squadre sovvenzionate da interessi esteri in stadi obsoleti e fatiscenti.
Ciao, Carletto. Con la speranza che la terra ti sia lieve, più che arida!