Creare uno spazio sicuro dove le persone possano sentirsi meno sole e più accettate, tendendo una mano a chi sta cercando di trovare la sua strada. Nasce per questo motivo “Rubik”, un viaggio introspettivo, senza filtri e barriere, attraverso 18 poesie scritte da Giorgia Giannini e 18 fotografie scattate da Kelly D. Rosa. Il libro svela i segreti e gli aspetti più vulnerabili di un’anima giovane e fragile, con l’obiettivo di smontare la connotazione negativa del sentirsi complicati.

Ciao, Giorgia e Kelly. Perché avete scelto di pubblicare “Rubik”?

Giorgia: Questa sì che è una bella domanda, e riporta alla mente un ricordo davvero speciale. Tre anni fa, Kelly ed io vivevamo entrambe ad Amsterdam, e ci eravamo conosciute da poco. Nonostante ciò, avevamo trovato sin da subito l’una nell’altra la figura della sorella che non avevamo mai avuto. Una sera stavamo guardando una serie sul mio computer, e Kelly nota una cartella chiamata “x”. Mi chiede cosa fosse, e io le rispondo che si trattava di piccole cosine che avevo scritto sino ad ora. Dopo aver insistito abbastanza, decido di lasciargliele leggere. Era la prima persona a cui lasciavo leggere le mie poesie. Lei si meraviglia, era positivamente stupita, e mi disse: “Non puoi lasciarle nascoste. Sono bellissime, il mondo ha bisogno di leggerle”. All’inizio le dissi di no, ovviamente. Erano così personali, così intime, che la sola idea di farle leggere a qualcun altro mi spaventava. Eppure una voce dentro di me diceva che forse era arrivato il momento di buttarmi. Così ebbi un’idea e fu un po’ un momento “Salto io se salti tu”. Decisi che sarebbe stato il momento di scrivere un libro, e Kelly ne avrebbe scattato le fotografie.

Mi è capitato spesso durante l’adolescenza di sentirmi come un cubo di Rubik, e credo di non essere l’unica. Fragile, incompresa, e incapace di accettare la mia vulnerabilità. Chiamando questo libro Rubik, ho voluto creare uno spazio sicuro dove le persone possano sentirsi meno sole e più accettate, tendendo una mano a chi sta cercando di trovare la sua strada.

Kelly: Quando ho letto per la prima volta le poesie composte da Giorgia, è stato come se un fiume di immagini avesse cominciato a fluire nella mia mente. Mi sono chiesta se questo effetto sarebbe stato percepito da chi avesse letto le poesie, e mi sono detta, perché non assicurarsi che sia così?

Giorgia e Kelly: Entrambe concordiamo sul fatto che noi, come esseri umani tendiamo a spingere le nostre vite in avanti ogni giorno in questa realtà frenetica, trascurando il tempo per fermarci, ascoltare e riflettere. Tendiamo a correre da un posto all’altro costringendoci a essere la versione migliore di noi stessi, senza nemmeno sapere quale sia, e condannandoci per gli errori commessi. È per questo che abbiamo deciso di far nascere Rubik.

In un lavoro trasversale di poesia e fotografia, come mai a tornare è il numero 18?

Giorgia e Kelly: Spero questo non renda il tutto meno poetico (scherzosamente), ma il numero 18 non ha un significato particolare per noi. Sin da quando era solo un bozzetto, il libro rappresenta un vero e proprio viaggio all’interno dell’anima del lettore, che abbia un inizio e una fine. Il 18 è capitato un po’ così per caso, ma ci ha assicurato un inizio e una chiusura a quel cerchio introspettivo che stavamo cercando di creare.

Lavoriamo a questo progetto – che abbiamo mantenuto segreto – da due anni ormai. È qualcosa così vicino ai nostri cuori che abbiamo voluto che ogni dettaglio fosse come ce lo eravamo immaginate e che arrivasse al lettore in una maniera precisa.

Sentirsi limitati e fallibili è la condicio sine qua non per una vita indirizzata verso la felicità?

Giorgia e Kelly: Cos’è la felicità in primis? E solo per questa domanda forse servirebbe un altro libro. In realtà noi pensiamo che conoscere i propri limiti e la propria fallibilità sia essenziale per la crescita personale e la soddisfazione. Raggiungere una consapevolezza completa di noi stessi, del nostro io autentico, è una parte integrante di una vita soddisfacente e alla “ricerca della felicità”. Pensiamo che riconoscendo i propri limiti, è più semplice fissare obiettivi raggiungibili e trovare soddisfazione nei progressi.

Seppur la spinta a migliorarsi e a superare i propri limiti può portare ad un senso più profondo di soddisfazione e gioia, sarà questo un senso di gioia reale, e a quale costo?

Progetti futuri?

Giorgia e Kelly: Definiti pochi, idee molte. L’importante è non fermarsi, mai.

Creare, sempre e comunque. È come respirare, per noi creare è il nostro ossigeno. È una delle ragioni per cui il nostro rapporto è così speciale. Usiamo l’arte come un linguaggio, una voce, un modo autentico di comunicare il nostro piccolo grande mondo interiore. Abbiamo così tante cose da dire, da condividere, che non smetteremo di creare da qui a molto tempo.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.