L’abbiamo vista entrare in punta di piedi a “The Winner is…”, su Canale 5, e poi tirare fuori voce e grinta da leonessa, fino ad arrivare in finale contro avversari agguerritissimi. Intervista esclusiva con Roberta Gentile.
Ciao Roberta, abbiamo intuito che sei una ragazza con la musica nel sangue; hai frequentato l’accademia musicale federiciana, il conservatorio barese ed ora sei a Milano in una scuola prestigiosa per musical. La domanda sorge spontanea: dove affonda la sua origine la tua passione?
Ho sempre voglia di fare esperienze nuove, la fine di una lascia spazio a quella successiva: la passione è fondamentale per assaporare il gusto delle cose! Se ci metti la passione, ci metti una motivazione in ciò che fai e tutto ha un peso differente perché ci stai mettendo il cuore
Perché hai deciso di partecipare alla trasmissione televisiva di Gerry Scotti, “The Winner is…”?
Ho deciso di partecipare perché voglio mettermi alla prova per continuare a crescere. Sono sempre insicura di me e lì non ho avuto davvero tempo di pensare, dovevo solo riuscire a essere me stessa e niente di più.
Pur essendo ancora giovanissima, hai alle spalle un ricco curriculum artistico: quanto è stata decisiva la scelta di lasciare Andria per trasferirti, definitivamente, a Milano?
Lasciare casa mia purtroppo è stato una delle scelte che ho dovuto fare. Vivere qui significa stare più vicino alle opportunità, che invece scarseggiano nel sud Italia…
Hai, da poco, conseguito un diploma ALCM del London College of Music (The University of West London), un’accademia di formazione per il mondo dello spettacolo: quali emozioni ti ha suscitato “Chapeau!”, il musical che hai portato in scena al “Teatro Nazionale CheBanca!” di Milano?
“Chapeau!” è un musical inedito dell’Accademia “MTS-MUSICAL! The School”, che ho frequentato per due anni ed è MERAVIGLIOSO! Abbiamo creato un bellissimo gruppo in accademia tra ragazzi e gli splendidi insegnanti e in particolare ho conosciuto delle persone che sono entrate nella mia vita e sono la mia famiglia qui a Milano, persone che mi hanno accompagnato in questo percorso: cosa provo nel condividere il palco con loro è indescrivibile! È un’energia che non si può spiegare. Dovresti provare! “Chapeau!” è stata la conclusione di un percorso bellissimo, ma anche l’inizio di qualcosa che ancora non so cosa sarà. Sul palco con me questa volta c’era anche mia sorella Giulia a suonare il violino e farmi volare come sempre. Mi brillano gli occhi nel ricordare, forse anche perché c’erano tante palettes… – sorride, ndr.
Dopo l’esperienza di “Hair”, per la vetrina dell’Expo, ed un progetto per Vanity Fair, sulla “Notte degli Oscar”, tornerai presto a Londra per collaborare con il leader degli “Incognito”, Jean Paul “Bluey” Maunick. Come riesci a gestire questo piccolo, grande successo che ti ha travolto nel giro di soli due anni?
In realtà non riesco a gestirlo sono emozionantissima e spero che tutto andrà a meraviglia! Bluey mi fa sentire a casa e mi aiuta a stare tranquilla, ma soprattutto ho una famiglia che mi sostiene ed e sempre presente anche da lontano.
Quanto spazio è riservato ai cantanti emergenti in Italia? Secondo te, vi è possibilità di affermazione?
Lo spazio, si sa, è poco ma dipende da ciò che uno vuole fare. Per la Musica c’è sempre spazio. Solo, spesso si confonde l’affermazione con il successo.
Secondo te per essere un giorno “qualcuno” nel mondo dello spettacolo è più fondamentale il talento, lo studio o la famigerata raccomandazione?
Troverai sempre qualcuno di raccomandato, perciò per me è fondamentale la dedizione nello studio e soprattutto mettere il cuore in ciò che si fa.
E c’è qualcuno con cui vorresti collaborare in futuro? Ogni cantante ha la propria storia, la propria interpretazione canora, una propria trasformazione sul palco, ma c’è qualcuno a cui ti ispiri? C’è qualcuno con cui vorresti collaborare in futuro?
Ce ne sono tanti davvero. Ma il primo nome che mi viene in mente è sempre Lauryn Hill.
A proposito: progetti futuri?
Continuare a studiare e per il momento vado a vedere cosa mi aspetta a Londra. Poi, per scaramanzia bocca chiusa e incrociamo le dita!
Un motivo perché la gente dovrebbe ascoltarti.
Non lo so… io non mi ascolterei – un luminoso sorriso torna a farle risplendere gli occhi, ndr.
Ti abbiamo vista conquistare una super finale al programma di Canale 5: col senno di poi, ti sei pentita di non aver accettato quell’ingente somma?
Beh, con la razionalità, chiunque davanti a 30.000€ non direbbe di no. Ma in quel momento davvero ero troppo emozionata e non riuscivo a pensare ai soldi…
No problem, Roberta: per noi, hai vinto lo stesso!
Mi piace vedere che talento passione e perseveranza alla lunga pagano e non si fermano fino a farsi spazi sempre più ampi.
Ho conosciuto l’alunna Roberta in tutti.i suoi studi scientifici e sarei fiero se sapessi che il nostro ruolo di aducatori abbia influito sul suo profilo umano, perché ciascuno da quello ha maturato nel suo cuore.
Franco Rana