Una ricetta per “sospirare” con dolcezza

Sono originari di Bisceglie, ma ormai sono noti come tipici dolci pugliesi: se, insieme al vostro Amato o alla vostra Amata, desiderate “sospirare” con dolcezza questa è la ricetta che fa per voi.

Trattasi di materiale raccomandato per i golosi! Un cuore di deliziosa crema pasticcera immerso in pan di spagna, da mangiare come le ciliegie, un boccone dopo l’altro: non a caso si dice “sospiri”, al plurale!

Volete sorprendere l’amato o l’amata? Bene, mettetevi all’opera, magari fate prima una prova, e a San Valentino regalategli o regalatele i vostri sospiri!

Eccovi la ricetta.

INGREDIENTI per circa 16 sospiri:

Per la pasta esterna:

270 g di albume

250 g di zucchero

180 g di tuorlo

250 g di farina

Per la bagna:

100 g di rhum 70°

200 g di zucchero

160 g di acqua scaldandoli insieme fino a raggiungere gli 85 °C)

450 g di acqua

Per la finitura:

crema pasticcera

cioccolato fondente

cioccolato bianco

 

Come si fa:

In un pentolino mettete a scaldare l’albume d’uovo insieme allo zucchero fino ad arrivare a 45°, quindi togliete la casseruola dal fuoco e iniziate a montare l’albume.

Quindi montate appena anche il tuorlo e aggiungetelo insieme alla farina ben setacciata.

Mescolate con delicatezza con movimenti dal basso verso l’alto.

Ora riversate l’impasto in una sac a poche e passate a riempire gli stampini.

Una bella spolverata di zucchero a velo e poi in forno a 180° per 15 minuti.

Spento il forno, fateli raffreddare e praticate un buco nel fondo per svuotarli della pasta interna. Attenzione: non buttatela! Le briciole vanno conservate: vi serviranno presto.

Riprendete la sac a poche e passate a farcire i vostri sospiri, richiudendo il buco con la pasta sbriciolata.

Ora è il momento di scegliere: potete optare per servire i vostri sospiri al “naturale”, o per una loro veloce immersione nel rum, per una decorazione col cioccolato fondente precedentemente fuso o per il cioccolato bianco o per l’insieme di queste operazioni.

In quest’ultimo caso, il cioccolato bianco si aggiunge su quello nero già indurito e con una forchetta si tracciano i tradizionali fili bianchi (ma si può fare anche al contrario: prima il cioccolato bianco e poi i fili di quello nero…).

Conservate in frigo e vedrete che la vostra cena romantica avrò un gran finale di … “dolci sospiri”!


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La mia fortuna? Il dono di tanto amore che, senza meriti, ricevo e, in minima parte, provo a restituire. Conscio del limite, certo della mia ignoranza, non sono mai in pace. Vivo tormentato da desideri, sempre e comunque: di imparare, di vedere, di sentire; di viaggiare, di leggere, di esperire. Di gustare. Di stringere. Di abbracciare. Un po’ come Odysseo, più invecchio e più ho sete e fame insaziabili, che mi spingono a correre, consapevole che c’è troppo da scoprire e troppo poco tempo per farlo. Il Tutto mi asseta. Amo la terra di Nessuno: quella che pochi frequentano, quella esplorata dall’eroe di Omero, ma anche di Dante e di Saba. Essere il Direttore di "Odysseo"? Un onore che nemmeno in sogno avrei osato immaginare...

2 COMMENTI

  1. I sospiri di Bisceglie

    Non sempre la fottuta frenesia
    ci porta bene in questa vita ingrata.
    Tra tante curve e senza una virata
    qui ci vorrebbe un po’ di malvasia

    per appoggiar sul dolce biscegliese
    che ingiustamente chiamano “sospiro”
    invece è proprio il dolce che io aspiro
    con fogge fatte a mano dal pugliese.

    Un po’ di calma amici, qui ci vuole!
    Assaporare or mi sembra giusto!
    Se non lo tieni, qui, ti viene il gusto

    e se qualcuno tiene le tignole
    dicendo che la forma non è bella:
    con gli occhi chiusi, pensi alla mammella!

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