Coinvolta l’Università di Foggia in un progetto riguardante la Cipolla Bianca di Margherita Igp
Un prodotto della nostra terra che attende ancora una completa valorizzazione, oggi ancor di più, vista l’ottica green della Comunità Europea. Continua il percorso del progetto “Cipomar- Innovazioni per il miglioramento produttivo della Cipolla di Margherita Igp”, finanziato dalla Regione Puglia ed il coinvolgimento dell’Università di Foggia. L’obiettivo è quello dell’ottimizzazione e quindi il miglioramento della produzione della Cipolla Bianca di Margherita, prodotto ricadente nell’Indicazione geografica protetta. La Cipolla Bianca di Margherita Igp è una tipologia pugliese prodotta nella fascia costiera adriatica, a cavallo della provincia Barletta Andria Trani, comune di Margherita di Savoia, ed in quella di Foggia con Zapponeta e Manfredonia. A originare questa varietà sono, nello specifico, gli habitat degli “arenili” prossimi a una zona di elevato interesse ambientale e le tecniche di produzione maggiormente manuali. Questo tipo di cipolla presenta un colore bianco limpido ed è caratterizzato da peculiari quali la tenerezza, la croccantezza, l’elevato contenuto di zuccheri e di qualità, ottenute grazie alla tecnica di lavorazione singolare, sviluppata su un terreno sabbioso con una falda acquifera molto superficiale, favorente il contenimento della crescita della pianta e un basso contenuto di sostanza secca. La Cipolla Bianca di Margherita Igp è considerata una “manifestazione della biodiversità orticola pugliese. Venti aziende di piccoli produttori, due cooperative di produzione e quattro aziende di confezionamento, fanno parte di un Consorzio di valorizzazione e tutela, che ha ottenuto il suo riconoscimento nel 2016.
Ebbene, delle visite guidate sono state compiute sui campi sperimentali dell’Università di Foggia, situati nell’agro del comune di Castelluccio dei Sauri, dove sono state impiantate le colture di cipolla da seme a differente precocità (Marzaiola, Maggiaiola, Giugnaiola), e sugli arenili di Margherita di Savoia per organizzare i cantieri sperimentali ai fini della meccanizzazione della coltura della cipolla. A queste visite hanno presenziato i professori Giulia Conversa e Antonio Elia per la parte tecnico – agronomica, i professori Tonia Carlucci e Francesco Lops per la parte fitopatologica, un folto gruppo di produttori per il Consorzio di Valorizzazione e Tutela della Cipolla bianca di Margherita Igp, tra cui il presidente Giuseppe Castiglione e l’agronomo Ruggiero Piazzolla. Si è discusso del miglioramento genetico degli ecotipi locali, dell’applicazione delle norme eco-sostenibili per la difesa fitosanitaria e il controllo delle infestanti della coltura e a tal fine la professoressa Giulia Conversa ha descritto la funzione delle otto serre, una per ogni ecotipo preso in considerazione. In un secondo incontro si è parlato di meccanizzazione di alcune fasi della produzione della Cipolla Bianca di Margherita Igp con Roberto Romaniello, docente di Meccanica e Meccanizzazione agraria. È stato evidenziato dai produttori come la natura del terreno e le limitate superfici aziendali abbiano da sempre non favorito l’introduzione della meccanizzazione della coltura della cipolla, aspetto che invece negli ultimi anni è diventato una necessità, essendo le operazioni di trapianto e di raccolta non indifferentemente gravose per quanto concerne i costi di produzione. Inoltre, è soprattutto divenuto sempre più complesso trovare manodopera qualificata a causa del mancato ricambio generazionale. Il professor Romaniello ha tenuto a precisare: ‘’La meccanizzazione delle fasi della produzione è strettamente connessa al miglioramento genetico della coltura, per cui tutte le parti del progetto si integrano”. Tutti i docenti coinvolti appartengono al Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimenti, Risorse Naturali e Ingegneria dell’Università di Foggia e hanno discusso con i produttori, in un confronto autentico, nel quale ad avere un peso non erano i titoli ma le conoscenze, le esperienze e le competenze di cui ciascuno era portatore». Il presidente del Consorzio Giuseppe Castiglione ha quindi concluso : ‘’il progetto è partito con il piede giusto, avanti così”.