
Prima del successo tante dure prove per l’attaccante del Leicester City
Una storia che, nella sua quotidianità, potremmo definirla esemplare, quella di Jamie Vardy, che ha scalato “la vetta più alta”, facendo appassionare tanta gente alla sua singolare esperienza umana.
Nato a Sheffield l’11 gennaio del 1987, Jamie Richard Vardy è un famoso calciatore inglese, attaccante del Leicester City.
La storia di questo fuoriclasse del Leicester, capocannoniere del club campione in Premier nella stagione 2015/2016, ha incuriosito appassionati di tutto il mondo. Da un vissuto difficile, Jamie è divenuto calciatore professionista, lanciando un importante messaggio a chiunque; infatti, nel 2016, lo sceneggiatore Adrian Butchart ha pensato di produrre un film riguardante Vardy, con l’attore, conduttore e autore televisivo britannico James Corden che sarebbe stato l’interprete di Jamie e con Robert de Niro che avrebbe interpretato il ruolo di Claudio Ranieri, l’allora allenatore delle Foxes.
Vardy giocava nello Sheffield sin dall’età di 15 anni, ma fu successivamente scartato a causa della sua bassezza. Questo particolare momento adolescenziale è stato ritenuto da Vardy il periodo più difficile della sua carriera, tanto da scoraggiarlo al punto tale da fargli appendere le scarpette al chiodo.
Jamie finì, così, per lavorare in una fabbrica, guadagnandosi in tal modo da vivere ai tempi del college.
In un’azienda che produceva protesi in fibra di carbonio trovò la sua prima duratura occupazione. Jamie fece parte della rappresentativa calcistica di un’importante compagnia siderurgica e questo rappresentò il primo passo per la sua carriera calcistica.
Fu così che Vardy finì per mettersi in mostra fino al 2010, in un campionato di basso livello dilettantistico, paragonabile, oggi in Italia, alla prima categoria.
Fu successivamente ai tempi in cui giocava nello Stockbridge, squadra del South Yorkshire, che Jamie fu coinvolto in una rissa in un pub. Questo episodio gli costò una condanna che lo costringeva a restare a casa dalle 18 di sera fino alle 6 del mattino, controllato da un braccialetto elettronico che monitorava ogni suo spostamento.
Vardy era, così, costretto a tornare a casa prima dei compagni di squadra e l’allenatore della sua squadra fu spesso costretto a fare a meno di lui ed a sostituirlo, anche in partita, per permettergli di rientrare a casa in tempo. Fu quindi ceduto all’Halifax Town (West Yorkshire), in sesta serie, per 25 mila euro. In quella stagione (era la stagione 2010/2011), mise a segno 28 reti e iniziò la sua fase di ascesa verso il calcio che conta.
Si trasferì poi al Fleetwood Town, una squadra della massima serie dilettantistica, ceduto per 150 mila sterline. Riuscì a smettere di lavorare, vivendo solo grazie allo stipendio del calcio. Nel 2012, Jamie Vardy fu così acquistato dal Leicester, allora militante nella Championship, la Serie B inglese. Il suo trasferimento avvenne per una cifra clamorosa, pari ad un milione di sterline. Tale cessione rimane, ancor oggi, il più costoso passaggio di società per un giocatore di livello dilettantistico.
Vardy ha dovuto attendere così, per la sua carriera in Premier League, l’età di 27 anni, distinguendosi per la sua eccelsa velocità e per i suoi gol singolari, che, assieme all’apporto degli altri compagni di squadra, hanno portato la sua squadra, il Leicester, a compiere una vera e propria impresa leggendaria: vincere la Premier League.
Un impresa che rimane ancora oggi negli annali del calcio europeo.