La nuova rubrica di Miky Di Corato per i lettori di Odysseo
La considerazione della massa nei tuoi confronti si plasma perfettamente sull’immagine social che riesci a crearti. Sono sempre più convinto, infatti, che la vox populi si rifaccia al giudizio che altre persone danno della tua persona. L’essere circondato da tanti amici offre agli altri conoscenti virtuali l’occasione di esprimere un buon giudizio sul tuo conto. E questo, inevitabilmente, ti aiuta a costruire sempre nuovi rapporti, con sempre maggiore facilità.
L’empatia che virtualmente traspare si riverserà, inevitabilmente, nell’inconscio di chi osserva, creando l’illusione di conoscersi da sempre, anche se l’unico vero elemento di contatto è un like o un commento, la trade union che cela l’inganno di essere aggreganti e carismatici.
Potrei, metaforicamente, paragonare questa condicio a quella materialistica di un uomo in difficoltà economica: nessuno lo aiuterà, anzi, se potessero gli darebbero tutti il colpo di grazia. Per un uomo ricco, invece, tanti si prodigheranno ad aprirgli porte e acquiescente reverenza.
La kalokagathia personale dovrebbe essere un valore da apprezzare anche, e soprattutto, nella solitudine, perché, parafrasando i Pooh, un uomo può essere solo per svariati motivi e garantirgli compagnia in quei momenti vi alleggerirebbe dalla vox populi elevandovi alla vox Dei.