Non si può amare per essere felici, ma essere felici per poter amare

Amare è guardare il punto di vista degli altri. Amare è essere liberi da egoismi, purificandosi da ogni possesso per acquisire quella giusta distanza che offra la libertà di scelta altrui ma che, nello stesso tempo, non scada nell’indifferenza.
L’amore è per definizione senza possesso, la sua natura segue la dimensione oblativa. Come le pietre fermano il tempo e la storia degli uomini, così i cuori entrano nell’infinito e nella sete di Eterno.

La memoria è come uno scavo, forma di infinito che ci attraversa. Come l’archeologia ci ridona mondi perduti e ritrovati, così la speranza fa risorgere vite dal disagio e dalla rassegnazione.  La poesia è un richiamo all’origine, al mito, come l’archeologia. L’archeologia e la poesia vogliono fermare il tempo, come la felicità vorrebbe essere la cifra dello stesso divenire.  

Non si può amare per essere felici, ma essere felici per poter amare; chi non anela alla felicità non può amare. Non vi è libertà senza amore, ma non c’è amore senza l’umile umanità. L’umiltà, tipica di chi è povero in spirito, dona una umanità ricca e profumata di una luminosità carica di speranza. Rimuovere il grigiore e purificarsi dall’ansia per giungere alla parte migliore del cuore, mai come oggi, diventa necessitante. Il momento della vera scelta passa dal rifiuto del male, dietro il quale si nascondono sottilissimi egoismi, all’opzione fondamentale per il bene, il quale passa dal sacrificio e dall’offerta di sé. Amore allora è decentrare il proprio sguardo, abbracciando il desiderio di coloro a cui è stata preclusa la luce. La luce del bene, la forza dell’amore e l’umile consapevolezza doni le più vere emozioni che entusiasmano, abbattendo ogni assurda solitudine, con l’ingrediente della passione, sole capace di riscaldare i cuor.

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