Dall’Etiopia alle Filippine: il miracolo dell’adozione internazionale. Intervista con l’autrice Grazia Lops.
C’è un solo modo per diventare genitori: mettersi in gioco. Per chi avverte una chiamata speciale, poi, c’è l’opportunità di partire per un viaggio straordinario chiamato “adozione”. L’adozione richiede il coraggio di affrontare le proprie paure e, sovente, anche il giudizio degli altri. Richiede la disponibilità ad accogliere senza riserve i figli della Provvidenza. In questo libro, una mamma adottiva si mette a nudo e condivide, passo passo, tutte le tappe della sua esperienza di adozione internazionale.
Parto di cuore: Grazia, vuoi spiegarci il perché di questo titolo?
Parto è una parola con doppio significato: prima persona singolare, presente indicativo del verbo partire; sostantivo che, nella specie dei mammiferi, è il termine della gravidanza che si conclude con la nascita di un figlio.
In qualsiasi progetto bisogna partire da e con qualcosa, io son partita da e con il mio cuore per poter partorire dallo stesso la realizzazione del mio più grande desiderio: diventare mamma.
Scegliere di adottare significa accettare di imbarcarsi per un lungo viaggio. Quanta determinazione ci è voluta per te e per papà Renato?
Infinita. Abbiamo dovuto superare tanti ostacoli e pregiudizi. Ma se si è certi e convinti del traguardo che si vuole raggiungere, non si può far altro che trovare la forza e il coraggio in se stessi, gli altri e il mondo che ci circonda sono relativi, anzi in un momento successivo si potrebbe anche a riuscire a coinvolgere qualcun altro a seguire lo stesso percorso:
Sii il cambiamento che vuoi avvenire nel mondo (Gandhi);
Le parole insegnano, gli esempi trascinano (Sant’Agostino).La frase stimolo che vi ha aiutato di più…
Ce ne sono tante. Ne cito appena due:
I vincitori sono dei sognatori che non si sono mai arresi (Mandela);
If you can dream it, you can do it (se puoi sognarlo, puoi farlo) (Walt Disney).
Il pregiudizio che vi ha ferito di più…
Percepire chi crede che l’adozione possa essere un ripiego per diventare genitori. Non sanno cosa si perdono, l’adozione non è per tutti, non è un percorso facile, ma non è solo per chi non ha figli, è per chi ha posto in casa e nel cuore. E aggiungerei: per chi ha la mente libera da pregiudizi e preconcetti riguardanti i vincoli di sangue.
Isabel Tsegereda in una battuta…
Dolce, forte, riservata e piena di vitalità: nostra figlia.
E Jacob in una battuta…
Sensibile, perspicace, creativo e furbetto: nostro figlio.
Adottare perché?
Mi ha sempre affascinato l’adozione, anche da ragazza, avevo già l’idea di voler avere una famiglia con figli fatti in casa e non, poiché credo fortemente che:
…dalla pancia del mondo, nasciamo, dal suo caos primordiale. Qualcuno arricchisce il pezzo di mondo in cui nasce, qualcun altro fa il giro più lungo per arrivare a casa. Al suo posto. Al suo ordine. Alla nostra vita
(Adozione e altre scelte feconde, dal Blog Vocidicameretta di Alessandra Erriquez).
L’autrice
Mi chiamo Grazia, sono nata ad Andria, dove tutt’ora vivo, orgogliosa di essere madre adottiva dei miei adorati figli di 10 e 9 anni. Sono commercialista. Adoro la musica e suonare il pianoforte. Ho provato l’ebbrezza di aver concluso un paio di maratone. Fiera delle mie origini pugliesi e di quelle dei miei figli (Etiopia e Filippine). Ho scritto questo libro che considero un tesoro prezioso quasi fosse il mio “terzo figlio”. Il mio sogno è riuscire a divulgare con la mia viva testimonianza la meravigliosa avventura dell’adozione, per poter aiutare tanti bambini e adulti a diventare famiglia.