
Le parole dei protagonisti per ricordare l’amato e sempre compianto collega
Docenti (in tenuta nerazzurra!) e studenti in campo, alle 11.30, presso il Centro sportivo Andria Sport (ex ARCA)
Il suo cassetto è ancora lì. Reca il suo nome e cognome e l’adesivo da lui appiccicato con tanto orgoglio. Recita: «Noi 3 Tituli», e vien da pensare che, nella finale di Cardiff, lui ci abbia potuto mettere lo zampino, pur di mantenere inviolato il record della sua amata Inter. Dell’amatissimo e indimenticabile prof. Michele Palumbo è stato detto, a buon diritto, che era un cartesiano, giacobino e illuminista, ma che in una sola circostanza sospendeva l’esercizio della sua rigorosa razionalità: quando si trattava di difendere i colori nerazzurri.
Ed è per questo che domani i suoi colleghi e amici di sempre lo ricorderanno indossando tutti la maglietta dell’Inter, col nome di Michele stampato sulla spalla, per il 1° Memorial “Michele Palumbo”, presso le strutture sportive del Centro sportivo Andria Sport (ex ARCA), in Via Leonardo Sciascia, 41.
Contro gli acciaccati prof si schiererà la squadra vincitrice del torneo di calcio tra gli studenti del “Nuzzi”, per cui è facilmente prevedibile che i prof avranno vita dura, …a meno che Michele non decida di dar loro una mano da lassù, come ha tenuto subito a precisare il dirigente del “Nuzzi”, il prof. Michelangelo Filannino, che sarà anche lui della partita: «Mi auguro che Michele ci ispiri tanta saggezza tattica e sono sicuro che faremo un gran figurone, vinceremo e riscatteremo il deludente campionato dell’Inter. Anche perché io sono un interista di vecchia data, poi pentito, ma ho ancora a memoria le formazioni dell’Inter di Helenio Herrera e di Moratti padre, quindi domani non possiamo che vincere».
Il vostro umile cronista, anche lui in campo con la maglia numero 11 (Michele era nato l’11, come chi vi scrive…), ha chiesto agli altri “top players” di lasciare un ricordo per l’occasione. Di seguito, i loro pensieri.
Don Claudio Stillavato (il più bianconero tra i prof!): «Un memorial, una partita, un momento per rendere presente il nostro caro amico e collega Michele. Ne abbiamo subiti di sfottò, ne abbiamo fatte di discussioni calcistiche, ce ne siamo dette di cotte e di crude, famosa la barzelletta dell’avvocato Prisco sugli juventini, ma alla fine si concludeva tutto con una gran risata e una stretta di mano… la stessa risata e stretta di mano che domani ci daremo in campo in tuo onore! Ti vogliamo bene! Chissà cosa stai pensando, vedendo la grande Inter rappresentata da noi e chissà come commenterai il nostro goal bandiera. L’importante è ricordare! Sempre con noi: forza Michele #chitidimentica».
Prof. Paolo Tatullo: «Quando ero bambino, Babbo Natale (San Nicola a Molfetta ) mi portò il più bel regalo della mia vita di piccino: un completo della mitica Inter dell’epoca. Poi, da grande quella passione è scemata. Ora, dopo quasi 50 anni, torno a vestire una maglietta nerazzurra, e questo solo grazie a Michele Palumbo. Che emozione!».
Prof. Vito Pice: «Quest’anno scolastico è stato per noi molto triste perché ci ha portato via Michele. Abbiamo pensato di terminarlo con una partita per ricordarlo e per restare sempre in sua compagnia, indossando maglie rigorosamente dell’Inter, la sua squadra. Da juventino sfegatato, domani andrò oltre ogni colore e oltre la mia personale passione, perché Michele possa esultare con noi con i suoi colori del cuore. Sicuramente stai sorridendo e spernacchiandoci: ciao Michele, sei con noi sempre».
Prof. Ugo Morra: «Michele mi ha dato il coraggio di prender parte a questa bella iniziativa. Vi assicuro, non è poco (domani ne capirete a fondo il motivo). Se poi vogliamo vincere, come è giusto auspicare, è bene che qualcuno mi dia il cambio al bisogno. Scherzi a parte (ma non tanto), voglio ringraziare di cuore Michele per gli insegnamenti che ci ha lasciato: onestà e passione per la cultura».
La conclusione a un decano del “Nuzzi”, un vecchio e tenero amico di Michele, il prof. Gianni Pistillo, che farà da arbitro e ha voluto ricordare un ben noto motto di spirito del prof. Palumbo: «Comunque, …è tutto un puttanismo!».