Ci giocano donne, uomini, grandi, piccini, atleti, ex calciatori, ex tennisti e dilettanti. Un campo, quattro giocatori, regole chiare e tanto divertimento. Il fenomeno Padel va oltre l’utilizzo di semplici racchettoni, si diffonde a ritmi vertiginosi nel tessuto sociale e sportivo italiano, ammiccando alla certificazione olimpica. A parlarcene è Enzo Todisco, socio responsabile di uno dei più importanti impianti padel della Puglia.

Ciao, Enzo. A cosa è dovuto l’exploit del padel negli ultimi anni?

L’exploit del padel  è dovuto alla facilità di gioco e di apprendimento, bastano pochi minuti sul campo e te ne appassioni. È uno sport che crea dipendenza, lo schiamazzo dei quattro atleti che fanno da sfondo, perché la sfida è sempre tra coppie, sono la conferma della forza inclusiva a cui si alludeva, anche se non sei bravo, è uno sport che ti coinvolge fin da subito e provi piacere nel praticarlo.

Cosa rispondi a chi sostiene che questo sport possa rappresentare solo una moda passeggera?

Non sarà una moda passeggera, perché come dicevo pocanzi, basta poco per divertirsi, ma sono convinto che l’agonismo crei coinvolgimento, chiaramente rispettando il proprio livello di gioco. Le tecniche, il regolamento e la strategia di gioco sono elementi che si apprendono sul campo dove si capisce sin da subito che è una disciplina molto versatile. Il padel è l’alternativa giusta per mantenersi in forma divertendosi, per questi motivi non sarà una moda passeggera.

Come potrebbe evolversi e svilupparsi il business del padel qui nel meridione?

La crescita di questo sport è stata eccezionale, al Sud soprattutto con un clima favorevole ed un sovraffollamento di prenotazioni campi pari ad un 77% circa. Inoltre penso che offrendo una struttura dotata di campi coperti avremo una crescita costante nel tempo.

Il modello da seguire è solo quello spagnolo?

Non dobbiamo fare l’errore di emulare il modello di una Nazione, sapete bene che il modello italiano è invidiato in tutto il mondo, in qualunque disciplina. Noi sapremo utilizzare al massimo le nostre competenze per offrire sempre nuove soluzioni competitive.

A quale fascia d’età, in generale, è consigliato il Padel?

Gli sforzi vanno rivolti al settore giovanile dagli 8/10 anni, per poi continuare con la fascia 16/18 anni. La capacità di apprendimento è da considerarsi inesauribile, magari potremo trovare un campione in casa nostra. Sappiamo con certezza che nei prossimi mesi la commissione del Coni proverà a farlo entrare nel mondo scolastico e, perché no, anche olimpico.


FonteFoto di Federico Panaiotti su Unsplash 340/
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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.