”La farina del diavolo non fa il pane” erano soliti ripeterci i vecchi saggi andriesi e, mai parole furono più azzeccate. Già perché quella andata in scena l’ormai lontano mercoledì 16 aprile ’14, non è stata una semplice partita di calcio tra studenti, ma un vero e proprio scontro di stili di vita, un’ars pugnandi che aveva in sé qualcosa di miracoloso e diabolico al tempo stesso.
La partita del secolo, dicevamo, certo non è nostra intenzione fare il men che minimo confronto con lo spettacolo visto allo Stadio Azteca a Città del Messico nel 1970, ma, come per quell’Italia-Germania 4-3, anche l’incontro tra Liceo Classico “Troya” e Liceo Scientifico “Nuzzi”, nel giorno del precetto pasquale sarà ricordato a lungo. Vogliamo farlo anche noi…
Eroe della giornata è stato indiscutibilmente Davide Farina, giovane ragazzo al quarto anno del Classico che, con scaltrezza e rapidità eccezionali, ha realizzato addirittura 4 goal, un poker che ha scoperto le carte in tavola dell’Istituto Carlo Troya e rigettato al mittente il bluff di un Nuzzi già sicuro della vittoria, visto che dopo pochi minuti si era trovato in vantaggio per 2-0.
Ciao Campione, che effetto fa essere una Star?
Non esageriamo, ho solo fatto ciò che mi piaceva, giocare a calcio.
E l’hai fatto benissimo, segnare 4 goal non è da tutti..
È difficile esprimere a parole le emozioni di quel giorno, già lontano. Regalare dopo 26 anni la vittoria al mio Liceo è stato fantastico. Spesso in tv mi capita di ascoltare esperienze di fuoriclasse che decidono finali di Champions’: vi assicuro che le sensazioni che ho provato quel giorno non hanno nulla da invidiare a palcoscenici più importanti.
È la magia del calcio, il piacere che provoca veder rotolare una palla può farci tornare bambini, esseri umani scevri di qualsiasi malizia, circondati solo dal desiderio di festeggiare con i propri compagni.
Tu sei un destro naturale, ma a chi ti ispiri?
Sono Torinista dalla nascita, il mio idolo è Alessio Cerci che però mi ha “tradito” per andare a giocare nell’Atletico Madrid. Il suo ruolo mi rappresenta in pieno, una seconda punta, all’occorrenza ala, capace di accentrarsi e spezzare in due le difese avversarie.
Davide di forza ne ha da vendere, così, quando l’arbitro ha mandato le due squadre, ferme sul 3-3, ai tempi supplementari, le idee dell’umanista Farina hanno avuto il sopravvento sul metodo fisico-scientifico degli avversari.
In quel momento ho giocato d’astuzia, inserendomi nelle traiettorie di passaggio ho tentato di rubar palla e ripartire. Fare il gol decisivo, quello del 5-4, mi ha fatto capire che col sacrificio e la volontà nulla è impossibile, nemmeno sconfiggere uno strafavorito rivale.
Pasta buona, insomma, quella che si fa dalla farina del proprio sacco, con impegno, dedizione e onestà. L’omonimia di Davide con Simone Farina, insignito del Premio Fair-Play per aver denunciato un tentativo di illecito sportivo, non può essere solo un caso. Con alla base valori e princìpi di una famiglia che sempre lo supporta, Davide non si pone limiti.
Quale sarà il prossimo trofeo da conquistare?
Il più importante, quello che conquisti dopo un campionato lungo 5 anni: la maturità classica, ovviamente!
Michele Di Corato
[Foto: Michele Di Corato]