L’11 aprile, alle ore 19.30, presso la parrocchia “SS. Sacramento”, ad Andria, il monologo di Michele Santeramo su don Tonino Bello

È stata veramente una bella idea, quella del Punto pace di Pax Christi e della Comunità parrocchiale di Sant’Agostino, di rivolgersi alle edizioni la Meridiana e di concordare la venuta ad Andria, l’11 aprile p.v., presso la Chiesa del S.S. Sacramento, alle ore 19.30, di Michele Santeramo, autore ed interprete del monologo “Oltretutto. Più vicino a don Tonino Bello”, uno spettacolo teatrale che ruota intorno alla figura don Tonino, per ricordarlo in occasione del 25° della sua morte.

Egli è non solo nella memoria di chi lo ha conosciuto e frequentato, ma anche nel cuore di tutti quelli che hanno condiviso le sue parole e i suoi atti.

In particolare è nel cuore e nella mente degli aderenti a Pax Christi, che lo hanno avuto per anni presidente ed animatore di iniziative forti, in difesa della pace e nella vicinanza agli ultimi della terra.

Attingendo dalla prefazione di Elvira Zaccagnino, che introduce il monologo di Michele Santeramo “Oltretutto”, nel libro dallo stesso titolo, si può condividere l’affermazione che ci sono molti modi di parlare delle persone che hanno lasciato un segno indelebile nelle nostre vite:

“Il ricordo, il loro sguardo, il tono di voce, quello che hanno scritto, detto e fatto resta dentro e si fa sentire, non come assenza di loro ma come un pieno di vita da svolgersi ancora. Perché la nostalgia di alcuni ha il potere di scatenare il desiderio di protendersi nel futuro e non il rimpianto del passato” …

Oppure…

Si può raccontare di altro, di quello che accade alle vite degli altri grazie alla vita di quello solo.

Oltretutto è questo: una biografia delle vite che hanno in modi diversi incrociato la vita di don Tonino Bello.

Una biografia che sente il tocco delle sue scelte, del suo impeto, del suo amore verso l’atro, della cifra che lo ha reso e rende unico e prezioso ancora oggi per tanti. Quelli che c’erano allora e quelli che casualmente lo hanno “sentito” dopo attraverso i racconti di altri o i suoi scritti.

Perché, come scrive Michele Santeramo, “ci sono vite che cambiano le vite”, permettendo ad altri di essere santi e profeti, giusti e timorosi, capaci di misericordia e speranza, uomini e donne, salvati e salvatori.

Questo registro narrativo scelto da Michele ci è sembrato il modo migliore per raccontare la vita di don Tonino a distanza di tanti anni: gli effetti e non i soli fatti. I racconti e non il solo racconto. Perché, come scrive, “la cronaca della vita di don Tonino è dappertutto”. E la cronaca si dispiega nell’oggi non nel passato”.

Questa cifra di lettura della sua personalità ci è sembrata essere la più idonea per focalizzare il ricordo del mai dimenticato vescovo di Molfetta.

per il Punto pace

Vincenzo Caricati