A proposito del programma scemo della RAI
La nudità è una cosa seria.
Bisogna esserne degni.
O voi non lo siete perché non ci siete mai stati.
Non l’avete mai incontrata.
La nudità è un percorso e non coincide affatto con un corpo semplicemente svestito.
Non è un dato da cosificare e oggettivare.
La nudità non è mercificabile né reificabile.
Non ha prezzo.
Voi, che avete paura dei vostri corpi nudi quando siete soli, ora volete giocare con essa gettandola in pasto agli occhi altrui.
La nudità è sacra.
In essa abita il segreto di ognuno di noi, che nessuno può svelare.
Pensate che sia un luogo fisico?
Poveri illusi e povere vittime della stupidità televisiva!!!
Pensate di essere materialisti?
Niente affatto! Siete solo esibizionisti.
Il vostro, più che materialismo è solo consumismo spicciolo!
Edonismo? Ah, se vi sentissero i greci!
La nudità è un luogo mistico.
In essa amore e dolore si incontrano nel silenzio di un corpo puro.
La nudità è purezza. Attesa. Meraviglia.
Perciò, lasciate stare, ciarlatani del niente e pupazzi imbalsamati in vetrine dove a dominare è solo la logica dell’ostentazione.
La vostra, più che oscenità è scemenza.
Più che impudicizia è sciatteria.
Più che provocazione è stupidità e banalità!
La nudità non è per voi.
Lasciate stare, non ne siete degni.
La nudità è una ferita.
Ci vuol coraggio per attraversarla, per abitarla.
Coraggio che a voi manca.
Perché, in fondo, vi la temete e avete paura.
Dovreste imparare a saper stare da soli per capire quanto profonda è la nudità.
Se la comprendeste, mai la mettereste in scena, perché nessuna scena la contiene!
La nudità è Dio prima della creazione.
È estasi nel mentre si fa l’amore.
È la morte nel momento della restituzione!
Ed è gloria nell’attimo della resurrezione!
Spogliatevi pure, ma senza aver la pretesa di esser nudi.
Perché, in fondo, già lo siete.
Nudi senza alcuna nudità!
Perché siete troppo vestiti della vostra stupidità.