“Non a Caso”, (Edizioni la meridiana), sarà presentato ad Andria per iniziativa del Circolo dei Lettori e di Libera Andria “Renata Fonte”.

Interverrà Daniela Marcone, Vicepresidente Nazionale dell’Associazione Libera Contro le Mafie.
Appuntamento a giovedì 19 ottobre, ore 20:30, via F. D’Excelsis 22

Chiarezza. Indubbiamente l’intenzione dell’autrice Daniela Marcone, Vicepresidente nazionale di Libera, e referente del Settore Memoria, deve essere stata quella di fare chiarezza.

Certo non deve essere stato facile scegliere quali storie di mafia raccontare. Deve essere stato difficile discernere perché tutte, ciascuno a loro modo, costringono ad una piccola pausa di riflessione dalla routine quotidiana che fa male. Soprattutto perché, come dice l’autrice nell’Introduzione, la mafia, l’infiltrazione mafiosa, qui in Puglia è ignorata, sembra una mafia di serie B.

Il libro infatti è diviso in due parti: da un lato le storie, pressoché sconosciute, di persone che hanno pagato con la propria vita il proprio impegno e la propria dedizione civile contro un sistema corrotto. Anzi, a tal riguardo è senza dubbio encomiabile il non facile lavoro svolto dagli altri autori e collaboratori della Marcone, i quali hanno accettato di raccontare le ultime ore di vita di questi eroi, di trattare temi così inusuali, personaggi scomodi, con la sobrietà che solo una bella letteratura ben fatta sa dire, di immaginare cosa abbiano potuto provare prima di morire.

Oppure immaginare come possano sentirsi gli antagonisti, chi invece ha scelto di salvare la propria pelle come nel caso di Pierino che tace sull’omicidio del direttore del penitenziario di Cosenza, Sergio Cosmai, perché “voleva farsi grosso”. Il tutto senza giudicare, senza colpo ferire.

Dall’altro lato però, con la breve storia delle mafie in Puglia, la Marcone riesce perfettamente nel suo intento di aprirci uno squarcio, una luce su come la mafia stia cambiando strategia, in un sistema orizzontale di alleanze, di collusione con politici corrotti, che profittando della crisi economica o della disoccupazione, porta ad offrire servizi parastatali i quali alimentano il consenso delle popolazioni interessate.

Con un grave errore di sottovalutazione, per dirla con le parole del Procuratore Capo della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta. Un libro aperto, come dimostra l’elenco, non esaustivo, delle vittime di mafia a conclusione del medesimo, quasi una domanda aperta a non sottacere ulteriori vittime di cui si può venire a conoscenza per restituire loro dignità. Ma soprattutto una domanda aperta o rivolta ad ognuno di noi in quanto, come afferma un criminale a proposito dell’omicidio dell’ingegnerino, alias Donato Diego Maria Boscia: “Per lui forse era una questione di coscienza, per me una questione di sopravvivenza”.

Ogni giorno la realtà, la vita ci impone questo interrogativo, ogni giorno siamo chiamati a compiere una scelta come quella fatta da Rosario Di Calvo. “Queste sono le ore più sacre della vita: quando vieni investito dalla forza di una nuova relazione e non lasci andare via l’occasione, ma la metti al servizio di una cosa più grande di te, che deve poter durare dopo di te”.

Perché, per dirla con Pio La Torre: “Ma se si entra in un nuovo ordine di idee diverse, la ricompensa non è quella immediata, non solo questa almeno. In pochi abbiamo fame di prospettiva… resta una porzione, una piccola parte. Quella resta”.