Mi ha ucciso un amore malato, un amore non amore. Un amore che è diventato odio.

Mi chiamo Noemi, ho 16 anni e sono un’adolescente come tante. Ero, anzi, perché mi ha ucciso l’amore.

Mi ha ucciso un amore malato, un amore non amore. Un amore che è diventato odio.

Io ci credo all’amore. Credo all’amore che ti riempie l’anima e il corpo, quello che ti fa sentire speciale e mai fuori luogo, quello che ti brucia dentro e ti fa sentire viva.

Ho creduto all’amore come una qualunque sedicenne, come un’adolescente che si innamora a scuola, al bar, al pub, in piazza. E ho lasciato che quell’amore prendesse ogni angolo di me, della mia pelle, della mia anima.

Ma in fondo ho 16 anni e dell’amore vero, forse, capisco ben poco. O forse nessuno capisce l’amore, nessuno capisce davvero cosa succede nel cuore, perché come ha detto qualcuno “il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce”.

Mi sono illusa di poter ragionare, ragionare con il cuore. E di poter lucidamente mettere da parte quell’amore che amore non era. Ne ero sicura, lo sono ancora, che l’amore che fa male non è amore. E me lo ripetevo in continuazione, e lo dicevo a tutti, che l’amore che non ti permette di essere libero non è amore. Quale amore fa male al corpo, alla mente, all’autostima?

Ma mi sono fidata, comunque. Mi sono fidata perché l’amore che provavo, quel sentimento forte che mi legava a lui, mi ha fatto perdere il contatto con la realtà. E mi sono fidata ancora di lui.

Povera scema, povera me. Credevo di sapere, credevo di conoscermi, credevo di conoscerlo.

Ma in fondo ho solo 16 anni, che ne so dell’amore?

Mi sono fidata, e mi ha ucciso l’amore.
No, non il suo. Il suo non era amore. Era solo un sentimento forte.
Il mio forse era ancora amore, malato, ma amore.

E quell’amore mi ha ucciso.

Non fatevi uccidere dai sentimenti. L’amore vero può far male, ma non al corpo.

Fidatevi di me… Parola di Noemi.