Il principio su cui si basa la vaccinazione è quello della memoria immunologica

L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro…e sul ricorso al TAR.
L’Italia è in realtà un paese strano, abitato da un popolo che vive di paradossi: ha paura delle malattie, richiede esami diagnostici inutili, ma spesso si sostituisce al medico consultando “Dr. Google” (e come tale fa autodiagnosi e autoprescrizione di trattamenti terapeutici inutili e sbagliati) e quando non trova medici consenzienti e rimedi scientificamente validati si affida al TAR.

Paradosso nel paradosso c’è una buona fetta di quel popolo strano, detto dei “No Vax”, che per paura o ignoranza (in realtà le due cose sono in qualche modo identiche) rifiuta i vaccini che, come tali, proteggono da molte malattie, ma poi pretende di venire curato quando per propria negligenza si ammala.
È notizia di questi giorni che, dopo l’epidemia di morbillo nel Riminese, dove sono stati registrati oltre 40 casi da dicembre ad aprile, il Comune, sulla base della legge Lorenzin, ha provveduto a notificare le multe ai genitori dei bambini e dei ragazzi non vaccinati.

Il Comune di Rimini fa anche sapere che “il pagamento della sanzione non consente la regolare frequenza dei bambini negli asili nido e nelle scuole materne”. In partica chi continua a reiterare la violazione della legge può essere punito fino a 500 euro al giorno.
Ovviamente il pagamento della multa non estingue nemmeno le intenzioni poco salutari degli agenti infettivi, così come non immunizza i ragazzi contro i vari patogeni. Virus e batteri infettano senza chiedere il consenso!

In questa storia c’è una notizia confortante; il Tar dell’Emilia-Romagna ha rigettando l’istanza cautelare dei No Vax motivando che “nella comparazione dei contrapposti interessi, risulta manifestamente prevalente la tutela del fondamentale interesse pubblico alla salvaguardia della salute rispetto all’interesse privato fatto valere in giudizio”. Vale quindi quanto codificato nell’articolo 32 della Carta Costituente: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
Qualcuno può obiettare che lo stesso articolo 32 della Costituzione Italiana stabilisce che “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

La disposizione di legge c’è: è la legge Lorenzin approvata in via definitiva a luglio 2017. La legge prevede dieci vaccini obbligatori per l’iscrizione a scuola da 0 a 16 anni; pena la non iscrizione a scuola fino ai 6 anni, e il pagamento di multe per i genitori dai 6 anni in poi. La legge non lede alcun diritto della persona umana, anzi è volta a tutelare la salute di bambini e ragazzi, soprattutto quelli immunodepressi, e a fornire una barriera di protezione contro i patogeni, grazie alla cosiddetta immunità di gregge, per la collettività.
Bene quindi ha fatto il TAR dell’Emilia-Romagna ad anteporre l’interesse pubblico al capriccio personale.

Cosa sono e come agiscono i vaccini?
Il principio su cui si basa la vaccinazione è quello della memoria immunologica. I vaccini in pratica agiscono stimolando il sistema immunitario, l’esercito del nostro organismo, a produrre specifici anticorpi contro un determinato patogeno senza tuttavia causare la malattia. Di conseguenza, se la persona vaccinata entrerà in contatto con l’agente patogeno (virus, batteri), il suo sistema immunitario è già pronto per fronteggiare l’infezione in quanto ha già il sistema di difesa (anticorpi) per fronteggiare le armi (antigeni) dell’agente infettivo.

I vaccini sono quindi un presidio preventivo per la salute di tutti, in quanto consentono di evitare la diffusione di malattie che possono causare complicanze gravi, persino mortali. I vaccini inoltre hanno permesso di eradicare patologie gravi un tempo molto diffuse, quali il vaiolo e la poliomielite, e ridurre in maniera significativa l’incidenza di altre patologie, quali morbillo, rosolia e parotite.
Negli ultimi anni tuttavia, si è assistito ad un massiccio ritorno di infezioni patogene anche dovuto ad una riduzione della copertura vaccinale. Tra quelle più comuni, il morbillo è un’infezione altamente contagiosa causata da un virus che si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline infette diffuse nell’ambiente dai colpi di tosse e starnuti. L’infezione da morbillo si manifesta come un’eruzione cutanea che si presenta sotto forma di macchioline rosse diffuse in tutto il corpo. Nonostante le complicanze da morbillo siano rare, è stato dimostrato che queste possono essere anche molto gravi, causando otite, laringite, polmonite, encefalite ed in alcuni casi morte.

Perché allora tanta paura e riluttanza nei confronti dei vaccini?
La ragione principale sta nel fatto che i vaccini possono causare degli effetti collaterali. Ma è giustificata questa paura? Analizziamo qualche dato di fatto. Gli effetti collaterali in realtà sono ascrivibili a qualsiasi farmaco, dall’aspirina alla tachipirina, dai farmaci antitumorali a quelli antinfiammatori. Non per questo però un malato di tumore deve smettere di curarsi con agenti chemioterapici o un soggetto evitare di prendere un farmaco per ridurre un forte dolore o la febbre alta. Ci vuole consapevolezza e giusto senso critico nel valutare tra il rischio di un trattamento farmacologico o terapeutico e il beneficio della cura.

La stessa considerazione va fatta per i vaccini. Prendiamo per esempio il vaccino antipolio, quello che può causare delle reazioni avverse tra le più complicate, quali la paralisi. Uno dei vaccini antipolio utilizzato è stato quello di Sabin, il quale conteneva i virus Polio vivi ma attenuati e veniva somministrato per bocca, mimando le vie naturali di accesso all’organismo umano. Il vaccino antipolio di Sabin poteva causare, in circa 3-4 casi PER MILIONE di dosi, una poliomielite da vaccino. Tuttavia, il dato più drammatico è quando si sono confrontati i dati tra i rari effetti collaterali indotti dalla vaccinazione rispetto ai casi di polio nella popolazione non vaccinata: le complicanze neurologiche erano di 1 caso su 200, la mortalità 1 caso su 2000. In pratica il vaccino di Sabin, nonostante le complicanze, faceva meno danni rispetto alla mancata vaccinazione. Cionostante, la ricerca scientifica ha ulteriormente ridotto i pur limitati effetti collaterali del vaccino antipolio, utilizzando il più sicuro vaccino di Salk contenente i virus Polio inattivati.

Questo vaccino possiede requisiti di sicurezza così ottimali da non essere stati documentati effetti indesiderati gravi.
Un’altra preoccupazione dei No Vax è che dieci vaccini sono troppi per essere somministrati in un bambino il cui sistema immunitario è ancora in una fase di “maturazione”. I bambini entrano in contatto giornalmente con centinaia di migliaia di antigeni, molti di più di quelli derivati dalle vaccinazioni. Inoltre, i vaccini “moderni” sono il frutto di sofisticate tecnologie genetiche e biotecnologiche da impegnare solo una minima parte del sistema immunitario. Basti pensare che il batterio che causa la pertosse possiede oltre 3.000 antigeni, mentre il vaccino contro la pertosse ne ha solo tre e la quantità di antigeni presenti oggi in un vaccino esavalente è venti volte inferiore rispetto a quella del vaccino trivalente somministrato negli anni ‘80.

C’è quindi una infondata paura dei vaccini, frutto di ignoranza e pregiudizi.
Il problema probabilmente non si risolve solo con una imposizione per legge; serve una seria campagna di informazione, onestà intellettuale e consapevolezza dei rischi e benefici della vaccinazione. Le evidenze scientifiche, i dati statistici e i seri organismi di controllo ci dicono che i benefici superano i rischi di qualsiasi vaccinazione. Se tutto questo viene ignorato dai cosiddetti No Vax questi ultimi devono essere messi nella condizione di non nuocere e devono prendersi la responsabilità delle loro insane scelte. Per esempio, si potrebbe cominciare a far pagare i costi delle cure di una malattia presa per mancata vaccinazione.


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Figlio del Salento, abitante del mondo, esploratore della conoscenza. Laurea in Scienze Biologiche, Dottorato di Ricerca in Scienze e Tecnologie Cellulari alla Sapienza Università di Roma e Research Fellow presso la Harvard University di Boston (USA) dal 1996 al 2000. Attualmente è professore ordinario di Istologia, Embriologia e Biotecnologie Cellulari presso l'Università di Roma "La Sapienza". Le sue ricerche hanno portato ad importanti risultati pubblicati su riviste scientifiche internazionali tra cui Nature, Nature Genetics, Nature Medicine, Cell Metabolism, PNAS, JCB. Da diversi anni è impegnato nella divulgazione scientifica; è coordinatore delle attività di divulgazione scientifica dell'Istituto Pasteur-Italia ed è direttore scientifico della manifestazione “Festa della Scienza” che si svolge annualmente in Salento (Andrano-LE). Il suo motto: appassionato alla verità e amante del dubbio.

1 COMMENTO

  1. Articolo molto interessante, specie la considerazione finale: “I cosiddetti No Vax […] devono prendersi la responsabilità delle loro insane scelte. Per esempio, si potrebbe cominciare a far pagare i costi delle cure di una malattia presa per mancata vaccinazione”, semplice, ma assolutamente non banale.

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