“Buonasera, dottor Nisticò” sarà in scena ad Andria sabato 29 settembre a Palazzo ducale (ore 21.00): abbiamo chiesto di raccontarcelo a Mario Massari, attore protagonista della pièce teatrale

“Buonasera, dottor Nisticò” mi è stato proposto da Antonio circa tre anni fa e il suo entusiasmo per questa storia mi ha contagiato fin da subito. Antonio è così, un trascinatore, ti prende alla pancia e ti porta lontano. Inizialmente ho faticato poiché portare un romanzo in scena significa riscriverlo, con tutto ciò che ne consegue: tagli, discussioni, scrittura e riscrittura… Avevo in mente una regia aggressiva che catapultasse il personaggio sul palco alla stregua di un leone nella pista di un circo. Il personaggio doveva essere affamato, stremato, ferito perché solo così si sarebbe potuta generare la catarsi in scena. Dopo circa tre stesure la strada era tracciata. A questo punto mancava un assistente alla regia che fosse più che un aiuto, una guida. L’unica che per me poteva fungere da domatore era Martina Gatto mia ex allieva e ormai romana di adozione e attrice/regista per destino.

Antonio, Martina e io avevamo creato la giusta alchimia per portare in scena Mario Nisticò. Come in un romanzo gotico, la nostra creatura era viva. È qui ti accorgi che in teatro i personaggi sono vivi, li puoi toccare, puoi parlarci e Nisticò mi ha parlato, ci ha parlato. Ha raccontato la sua storia, ci ha detto che l’uomo va perdonato, va accarezzato, bisogna lasciargli il tempo di prendere una boccata di aria fresca, che i suoi ricordi sono qualcosa da conservare con cura e non dispersi come carta al vento, che qualsiasi cosa un uomo possa aver fatto bisogna sempre domandarsi il perché. Questo non significa che non ci deve essere giustizia, solo chiedersi il perché prima di giudicare.
Antonio, a mio avviso, ha creato una storia incredibile perché ci raccontato che significa vivere oltre il visibile, ha frizzato il tempo e ci ha dato la possibilità di leggere i pensieri di Nisticò ed elaborarli e farli nostri, e interrogarci su chi siamo noi in realtà. Una cronaca lucida e tagliente dell’uomo moderno, dell’uomo che non ha bisogno di nulla, di un uomo che non si ferma davanti a nulla per raggiungere l’obiettivo. Porto una maglietta con su scritto: Nessuno è riuscito a fermarmi – l’unico limite sei te stesso. Anch’io faccio parte di questa schiera dantesca? Benvenuto dottor Nisticò!

Lavorare con Martina, donna austera e di sensibilità sconfinata, è un viaggio introspettivo, ti permette di stare con tranquillità, con i tuoi difetti di attore e limarli, superarli. Ha la capacità di stare costantemente in sintonia con le cose, con il mondo che la circonda. Una vera e propria guida. La mente dello spettacolo.

Infine, come attore, dico che “Buonasera dotto Nisticò” è stato lo spettacolo che mi ha maturato sia come attore che come uomo. Mi ha dato la libertà di potermi esprimere e di confrontarmi con le mie capacità e con una modalità teatrale non facile. Un’ora in scena, da solo, a battermi con i fantasmi di Nisticò è una sfida che accetterei di nuovo, non una volta ma cento volte.

Grazie Antonio, grazie Martina, due persone straordinariamente care. Parola di Mario (Nisticò?)

Mario Massari


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