È un medico, il dr. Riccardo Antolini, l’autore di Nicolantonio Brudaglio. La vita e le opere di uno scultore andriese del ‘700 (Schena Editore 2015), un volume della prestigiosa collana Biblioteca della ricerca. Puglia storica del Centro Ricerche di Storia Religiosa in Puglia.
Una imponente ricerca che ha l’impronta della professione dell’autore nel metodo scientifico con cui è stata condotta, attraverso la rilevazione sistematica di dati oggettivi e la formulazione di una teoria basata su ipotesi e confortata dalle fonti.
Il pregio del lavoro consiste senz’altro nell’analisi di un considerevole numero di documenti, a partire dagli Atti notarili, che consentono di aggiungere nuovi e importanti elementi per la ricostruzione della vita e dell’opera dell’artista e della sua bottega. È un racconto, come lo definisce lo stesso Antolini, che si dipana dal primo documento, la cartella dotale del matrimonio (6 dicembre 1633) tra il nonno dello scultore, Nicolò Antonio Brudaglio, e Rosa Negro, una ragazza orfana, e che attraversa in modo avvincente più generazioni. Nella prima parte sono illustrate le origini di Nicolantonio Brudaglio; segue il racconto delle vicende personali di Nicolantonio e della sua famiglia, fino alla morte dello scultore; infine le vicende della bottega Brudaglio fino all’inizio del ‘900. L’ultimo Nicolantonio Brudaglio muore nel 1954 mentre l’arte scultorea non riuscì a trasmettersi e si ferma all’attività di Vito, che scolpì le ultime statue firmate Brudaglio agli inizi del ‘900. Il volume è ricco di contributi anche per l’ampliamento del Corpus delle opere dei Brudaglio, con un elenco di opere in appendice offerto alla valutazione critica ed allo studio degli storici dell’arte. Non si può non notare, infine, l’originalità della individuazione di alcuni caratteri fisiognomici dei volti delle statue e di caratteristiche anatomiche tipiche negli arti inferiori come traccia della mano di Nicolantonio Brudaglio.
Una lettura piacevole, che ha come destinatari non solo gli esperti, a cui l’autore affida con umiltà i documenti per collocare in maniera più compiuta lo scultore e la sua bottega nella Storia dell’Arte, ma anche quanti vorranno incuriosirsi alle vicende di uomini che rivivono attraverso queste pagine e attraverso le loro opere, che impreziosiscono ancora le nostre città.