Il clima è rusticale sulla landa
tra le bombarde e di faggeti ansanti…
un solo idillio, dolce, muove l’aria:
è la preghiera per la nuova intesa?
Il Cristo arriva nella stalla fredda
aperta per chi fugge dai dissidi;
la stella sul cammino è quasi spenta
già stanca di far luce all’apatia…
Non c’è tripudio nella notte fonda
senza i pastori coi belanti greggi;
disorientati i Magi pel frastuono:
si sono armati per recarsi in guerra?
Strazianti quei bagliori e lunghe schiere
spossate da un tragitto senza fine…
i bimbi scalzi, aperti in un sorriso,
intendon, la tragedia, forse un gioco?
Qualcuno accusa freddo e chiede pane…
appare qualche mano generosa
mentre un vociale giubilo che esplode
già copre il gran frastuono dei conflitti…
Maria, mite Madre, e il suo Giuseppe
depongono il Bambino nella cuna
e in cielo l’astro si rinnova in luce
da far sembrar la Terra un gran presepe.