Il clima è rusticale sulla landa

tra le bombarde e di faggeti ansanti…

un solo idillio, dolce, muove l’aria:

è la preghiera per la nuova intesa?

Il Cristo arriva nella stalla fredda

aperta per chi fugge dai dissidi;

la stella sul cammino è quasi spenta

già stanca di far luce all’apatia…

Non c’è tripudio nella notte fonda

senza i pastori coi belanti greggi;

disorientati i Magi pel frastuono:

si sono armati per recarsi in guerra?

Strazianti quei bagliori e lunghe schiere

spossate da un tragitto senza fine…

i bimbi scalzi, aperti in un sorriso,

intendon, la tragedia, forse un gioco?

Qualcuno accusa freddo e chiede pane…

appare qualche mano generosa

mentre un vociale giubilo che esplode

già copre il gran frastuono dei conflitti…

Maria, mite Madre, e il suo Giuseppe

depongono il Bambino nella cuna

e in cielo l’astro si rinnova in luce

da far sembrar la Terra un gran presepe.


Fontehttps://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/4/4f/Matthias_Stomer.jpg
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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.