
LA POLITICA ESTERA DI BERLUSCONI TRA AMICIZIE CONTROVERSE E GAFFE
La Destra piange il suo grande condottiero, il suo leader indiscusso, capace più volte di guidare il governo, divenendo il presidente più longevo della storia repubblicana, con i suoi 3339 giorni, dal 1994 al 2011. Anche le altre fazioni politiche esprimono cordoglio e vicinanza alla famiglia Berlusconi, riconoscendone tutta la forza carismatica di esponente di prim’ordine, non solo della controparte politica, ma della storia italiana degli ultimi trent’anni.
Proprio trent’anni fa Berlusconi entrava sulla scena politica italiana, guidando il Governo della coalizione di Centro destra che si formò il 10 maggio 1994, che il 18 maggio, giorno in cui il suo Milan annientò il Barcellona di Cruijff, ottenne la maggioranza al Senato e due giorni dopo alla Camera. La sua figura controversa e carismatica, allo stesso tempo, ha avuto chiaramente un impatto internazionale non indifferente, anche se molto spesso alcune sue amicizie hanno fatto discutere. Era ben nota la sua relazione amichevole con Vladimir Putin, che ha fatto agitare Zelensky, e non solo, per le dichiarazioni sulle cause del conflitto, in cui il presidente ucraino risultava essere il primo responsabile della guerra, per poi correggere il tiro e affermare che la linea di Forza Italia è stata sempre a favore di Kiev e della pace e di essere rimasto deluso dal comportamento di Putin. Molti ricorderanno la sua amicizia con Gheddafi, che proprio in questi giorni, nel 2009, si recava in Italia per firmare alcuni accordi bilaterali tra l’Italia e la Libia. Dopo la cattura e la morte del Colonnello, Berlusconi disse che era stato un errore l’aver destituito un leader amato, con il quale sarebbe stato possibile fare accordi vantaggiosi e regolare l’immigrazione clandestina.
Nella vita politica internazionale del Cavaliere non sono mancate anche figuracce, come quella fatta al Parlamento europeo di Strasburgo quando a Martin Schultz, che aveva giudicato anti europeista la politica della Lega Nord, aveva risposto in maniera a dir poco imbarazzante: “Signor Schulz, so che in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti: la suggerirò per il ruolo di kapò” (FONTE IL POST). Fu un momento imbarazzante, non solo per il Governo, ma per tutta l’Italia.
Qualcuno ha voluto mettere in risalto il suo atlantismo, confermato dalla sua amicizia con George W. Bush e con Tony Blair, che ha una data simbolica, 28 maggio 2002, che in questo giorno di commemorazione è stata ampiamente rievocata, allorquando a Pratica di Mare, il Cavaliere si intromise nel flash che immortalava la stretta di mano tra il presidente americano Bush e quello russo Putin che sanciva l’associazione della Russia alla NATO e la fine di anni di chiusura reciproca tra i due Paesi. Quel gesto volle sottolineare il ruolo da mediatore di Berlusconi tra il mondo occidentale e quello dell’Est Europa. Praticamente un’era geologica fa.
Per comprendere l’impatto che Berlusconi ha avuto sulla scena mondiale, basta farsi un giro sui principali siti delle maggiori testate internazionali. Ho appreso personalmente la notizia proprio da una testata francese, da Le Figaro, che ha mantenuto per tutta la giornata la diretta sulla sua morte e che ha messo in risalto l’amicizia con Putin e la sua grandezza all’interno del mondo della Destra italiana. Molto critici sono le aperture dei siti degli altri paesi: il Guardian parla della morte dell’ex primo ministro tormentato dagli scandali; non diverso il titolo de El Pais che lo definisce il premier delle polemiche, ancor più pungente Der Spiegel che ricorda la morte di un playboy, miliardario e uomo di potere, inventore della tv trash che ha lasciato un’eredità controversa. Memore dell’amicizia con il presidente, in Russia la morte di Berlusconi entra tra le principali notizie, mentre il serbo Politika riporta l’immagine del vertice storico di Pratica di Mare.
Silvio Berlusconi è stato protagonista della politica internazionale, si può dire, degli ultimi venticinque anni, da quando ha potuto governare con maggiore continuità. Ha attraversato alcune delle tappe fondamentali della storia recente, essendone interessato in prima persona, come gli eventi di Genova, gli attentati alle Torri Gemelli, le operazioni militari in Afghanistan e Iraq.
Di certo è stato, come detto in maniera neutrale, controverso e ambiguo nelle sue relazioni con alcuni leader. Ma forse, proprio attraverso queste relazioni intime, aveva capito che qualcosa a livello internazionale andava cambiato, che bisognava agire da mediatori tra le potenze internazionali, un ruolo che oggi pochi capi di Stato o di Governo sanno assumere, che ad esempio cerca di giocare Erdogan.
Pesano sul giudizio del suo operato gli scandali e processi, che a livello internazionale l’hanno resa una figura vulnerabile, debole, inaffidabile che spesso è stata accentuata da alcune gaffe memorabili, che ne hanno scalfito la considerazione generale.
Chi è stato Berlusconi per l’Europa, per il mondo? Per molti, parafrasando il Der Spiegel, è stato un playboy, un miliardario, un uomo di potere ma, ci verrebbe da dire, non molto diverso da quei politici che in casa loro sono stati attaccati, direttamente o indirettamente, da scandali non meno diversi e gravi di quelli che hanno caratterizzato la vita politica del Cavaliere e che non mancano di riversare sul Nostro Paese una pungente e sagace ironia, alle volte offensiva, come accaduto in Gran Bretagna, dove la crisi politica che ha visto le dimissioni dei principali primi ministri del Regno è stata definita, con accezione negativa, Britaly.
Anche l’Europa perde un amico, o una controparte, che, piaccia o no, ha segnato a suo modo la politica estera degli ultimi tre decenni e di cui si sentirà la mancanza.