Nel 2016, 25 mila ragazzini minorenni, sono sbarcati sulle coste italiane non accompagnati da alcun genitore o familiare. La giornata mondiale del migrante, quest’anno, è dedicata proprio a loro. Ecco chi sono.

In occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato dedicata quest’anno ai migranti minorenni vulnerabili e senza voce, una particolare attenzione va rivolta al monitoraggio dei minori stranieri non accompagnati presenti in Italia, che nell’ultimo anno hanno registrato un significativo aumento. Questi sono i dati diffusi dall’Ismu, l’Istituto per lo Studio della Multietnicità.

I minori stranieri non accompagnati sbarcati nel 2016 sono 25mila. Sebbene la presenza di minori stranieri nel nostro Paese appaia ormai consolidata, in crescita e supportata da interventi indirizzati a facilitare  processi di integrazione sempre maggiori, merita particolare attenzione il segmento di minori che vivono nel nostro paese senza genitori e che negli ultimi anni ha registrato un significativo aumento e a cui va data speciale considerazione, vista la particolare condizione di vulnerabilità in cui si trovano. Sono stati oltre 25mila i minori che soli hanno attraversato il mare per raggiungere l’Italia nel 2016, più del doppio di quanti ne erano sbarcati nel 2015, anno record di sbarchi nel Mediterraneo e anno di grave crisi in Europa in relazione ai consistenti flussi di profughi e richiedenti asilo provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa. I minori non accompagnati hanno rappresentato nel 2016 il 14,2% di tutti gli arrivi via mare (181mila tra uomini, donne e minori), mentre costituivano l’8% nel 2015 e il 7,7% nel 2014.  Al contrario sono diminuiti i minori arrivati in Italia con i genitori: 13mila nel 2014 (molte le famiglie siriane), mentre nel 2016 2.400.

I dati mensili degli sbarchi mostrano un andamento crescente con un picco nel mese di ottobre 2016 quando, con una media giornaliera di 126 arrivi, sono sbarcati sulle nostre coste 3.771 minori soli su un totale di oltre 27mila arrivi complessivi, mentre in termini relativi l’incidenza massima si è avuta ad aprile, allorché i giovani migranti non accompagnati hanno costituito un quinto di tutti gli arrivi nel mese (adulti e minori).

Nel 2016 i minori non accompagnati costituiscono il 92% del totale dei minori sbarcati. Considerando l’intero collettivo dei minori sbarcati (accompagnati e non) si osserva come il peso relativo della componente dei non accompagnati sia anch’esso andato crescendo nel tempo: nel 2014 essi costituivano il 49% del totale, nel 2015 il 75% (su 16.500) mentre nell’anno appena concluso sono il 92% degli oltre 28mila minori sbarcati, a testimonianza di una migrazione prevalentemente individuale di giovani quasi-adulti originari soprattutto dal continente africano.

Provenienze: la maggior parte arriva dall’Africa. Il dettaglio delle nazionalità dei giovani migranti che arrivano in Italia evidenzia una provenienza tutta africana: al primo posto in graduatoria i giovani eritrei (3.714 pari al 15,4%), seguono gambiani e nigeriani. I dati pubblicati da UNHCR, riferiti al periodo gennaio-ottobre 2016, evidenziano che tra gli egiziani giunti via mare in Italia –uomini, donne, minori- i giovani non accompagnati costituiscono ben il 59% di tutto il collettivo egiziano.

L’accoglienza. I dati relativi ai minori soli segnalati alle autorità e che risultano presenti e censiti nelle strutture di accoglienza italiana, rilevati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, evidenziano anch’essi un aumento nel triennio 2014-2016: se al 31 dicembre del 2015 erano presenti 12mila minori non accompagnati (il 13% in più rispetto all’anno precedente),  a fine novembre 2016 si contavano oltre 17mila giovani ospitati presso famiglie e strutture di accoglienza su tutto il territorio nazionale, di cui il 40% nella sola Sicilia, principale regione di sbarco. È infatti soprattutto il flusso di ingressi via mare ad avere determinato tale aumento, sebbene siano importanti anche le presenze di coloro che hanno intrapreso altre rotte terrestri o aeree (da Albania e paesi Balcanici).

Il 93% dei minori non accompagnati presenti nelle strutture di accoglienza è costituito da giovani maschi, e più della metà ha 17 anni. Al 30 novembre scorso le nazionalità prevalenti tra i presenti erano Egitto (2.800 minori), Gambia e Albania.

Non tutti si vogliono fermare in Italia. L’Italia non è sempre la meta ultima di questi minori, ma spesso solo il paese di transito per coloro che intendono proseguire verso altri Paesi europei. Sono relativamente pochi infatti i minori che intraprendono il percorso della protezione internazionale nel nostro Paese, mentre sono più numerosi coloro che cercano di abbandonare le strutture di accoglienza italiane che li ospitano.

A fine novembre scorso a fronte di una presenza nel sistema di accoglienza di 17mila minori soli, le richieste di protezione internazionale presentate risultano poco rilevanti (poco più di 4.168 tra gennaio e ottobre 2016) mentre è più significativo il numero di coloro che si allontanano volontariamente dalle strutture di accoglienza che li ospitano: sono oltre 6.500 i minori che risultavano irreperibili al 30 novembre scorso nelle strutture di accoglienza censite dal Ministero del Lavoro. Si tratta per lo più di giovani egiziani, eritrei, somali, afghani che vogliono soggiornare in Italia svincolati dall’accoglienza istituzionale o raggiungere parenti e reti amicali nei paesi del nord Europa.

Richieste di asilo. Le richieste di asilo presentate da minori non accompagnati in Italia, pur risultando esigue rispetto al numero degli sbarcati e dei presenti, hanno registrano un incremento nel triennio considerato: da 2.500 del 2014 si è passati a oltre 4mila richieste presentate nei primi dieci mesi del 2016.

L’impegno della Fondazione Ismu nel monitorare il fenomeno degli MSNA. Preso atto dell’importanza che il tema dei minori stranieri non accompagnati sta assumendo negli ultimi anni, la Fondazione Ismu ha deciso di aprire una specifica linea di monitoraggio e di analisi del fenomeno assumendola quale una delle linee strategiche. I minori stranieri non accompagnati sono comparsi sulla scena italiana già a partire dalla fine degli anni Ottanta, ma la loro crescita si è registrata soprattutto con l’inizio del 2000 a seguito della cosiddette “primavere arabe” e dei conflitti presenti in Medio Oriente. Essi costituiscono una componente peculiare dei minori stranieri presenti nel nostro paese, con specifiche esigenze e bisogni, soprattutto a causa del fatto che si trovano in una condizione di totale assenza di tutela, essendo privi dei genitori o di tutori. È opportuno anche segnalare che si tratta di un fenomeno che investe diversi paesi dell’Unione Europea, tanto che la stessa Unione lo ha affrontato specificamente nell’ambito della sua agenda in materia di immigrazione, con l’obiettivo di sviluppare politiche e strumenti adeguati per garantire in tutti gli Stati membri la protezione dei minori non accompagnati e l’individuazione in tempi brevi di soluzioni durature, predisponendo un preciso piano d’azione, che ha cercato di definire un approccio condiviso al fenomeno, fondato principalmente su tre linee d’azione: accoglienza e garanzie procedurali negli Stati membri; prevenzione della tratta e della migrazione a rischio; ricerca di soluzioni di lunga durata, non transitorie o emergenziali. Ad oggi, in Italia, il sistema di accoglienza prevede prevalentemente il collocamento in comunità per minori, strutture con obiettivi e metodologie di intervento spesso non in sintonia con le peculiari esigenze di costoro, mentre per ora poco utilizzati sono l’affido extrafamiliare, a causa anche dell’esiguo numero di famiglie disponibili ad accogliere questi adolescenti, e l’inserimento in percorsi di semiautonomia in prossimità del raggiungimento della maggiore età. È quindi importante raccogliere la sfida posta dalla presenza di questi minori, individuando strategie e percorsi di inclusione specifici, puntando su una collaborazione sinergica tra organizzazioni no-profit, enti locali e istituzioni nazionali.

Le riflessioni della Fondazione Ismu sulla legge sui minori non accompagnati in corso di approvazione al Senato. Per quanto riguarda il testo di legge sui minori non accompagnati approvato alla Camera lo scorso ottobre 2016, Fondazione Ismu ritiene nel complesso apprezzabile il porre l’incolumità psico-fisica del minore straniero non accompagnato come il principale obiettivo da perseguire in virtù dello stato di vulnerabilità dello stesso. Si apprezza al riguardo l’attenzione rivolta alla questione di coloro che fuggono dai centri di accoglienza attraverso la creazione di una sorta di registro elettronico dei Msna entrati nel sistema di tutela. Tuttavia, la Fondazione non si esime dall’evidenziare alcuni aspetti di criticità nelle disposizioni tuttora all’esame del Senato quali, solo a titolo di esempio, l’elevato grado di discrezionalità lasciato alle autorità responsabili o l’ancora troppa scarsa attenzione rivolta ai percorsi di coloro che escono dal sistema si accoglienza.