Matematico salernitano ipovedente, ricercatore all’Università Del Sannio di Benevento, già noto ai lettori di Odysseo per i suoi romanzi “L’Universo tra le Dita” e “Il Richiamo della Strada”.

Ciao, Michele. Quanta soddisfazione c’è nell’essere fra i trenta “esempi civili” insigniti dal Presidente Mattarella?

Certamente è un riconoscimento al di là di ogni attesa. Fa sempre piacere verificare che uno sforzo nato senza aspettarsi alcuna ricompensa possa essere apprezzato, particolarmente da una persona di profonda sensibilità come il Presidente Mattarella.

Quali sono i diritti e i doveri di un Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana?

Proseguire nell’impegno per la creazione di una società più equa e giusta; al di là del titolo, è il dovere di ogni cittadino.

Come procede la tua attività di ricerca delle problematiche delle persone ipovedenti e come si individuano nuovi strumenti per facilitarne la quotidianità?

La mia ricerca si snoda soprattutto in due ambiti. Mi occupo principalmente di ottimizzazione combinatoria, la scienza degli algoritmi; l’obiettivo è quello di modellare e risolvere problemi di logistica ed ottimizzazione di tempi e risorse, proponendo soluzioni che possano avere riscontro pratico nella vita di ogni giorno. Il mio altro settore di ricerca è quello della didattica della matematica, un ambito troppo spesso snobbato, ma che può avere un impatto decisivo sull’inclusione nelle nostre scuole.

Matematico e romanziere. Progetti futuri?

Porterò ancora in giro per l’Italia, anche nelle scuole, le storie che ho raccolto nei miei libri “L’Universo tra le Dita” e “Il Richiamo della Strada”. Sarò anche impegnato nella diffusione di MathSpeak, potente e maneggevole strumento didattico per il superamento dell’ambiguità della matematica parlata, con il progetto “Science in Braille” promosso dal RASIT di Londra e dall’ONU, un’iniziativa di cui sono fondatore ed Education Officer.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.

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