Il 19 dicembre 2014, Matteo Salvini, attuale leader della Lega Nord, ha presentato un nuovo movimento politico denominato “Noi con Salvini” con il quale presentarsi alle elezioni al centro-sud. Secondo un inquietante sondaggio di Ixè, sarebbero il 14% i meridionali che voterebbero l’attuale leader del Carroccio. Per evitare che questo si verifichi, consapevoli della cortissima memoria degli italiani, abbiamo approntato una raccolta, ovviamente non esaustiva, delle uscite pubbliche di Salvini contro i meridionali. In altre parole un memorandum da portare sempre con sé per non rischiare di votarlo mai, soprattutto nel Mezzogiorno.

La sua performance più celebre il politico la mise in scena sicuramente durante la festa della Lega a Pontida nel 2009 quando assieme ad una combriccola di arguti sodali intonò “senti che puzza scappano anche i cani stanno arrivando i napoletani, son colerosi, terremotati, voi col sapone non vi siete mai lavati”. Ma il rischio è che si riduca tutto a quest’episodio e invece le esternazioni contro i meridionali sono state reiterate fino ad un passato molto recente, dimostrando la recidività del soggetto.
Sempre nel 2009, il 7 maggio, durante la presentazione dei candidati milanesi della Lega alle elezioni provinciali di quell’anno, Salvini fece una proposta destinata a renderlo figura di spicco del partito in cui si ritrova. Propose delle carrozze della metropolitana destinate solo ai milanesi, prevedendone di diverse per immigrati e “gli altri”.
Il 6 agosto 2012, in un comizio a Manerba del Garda, poco dopo gli scandali che avevano travolto il suo partito, decise di andare sul sicuro pescando nel repertorio storico.

“Siamo noi, i rompiscatole della Lega” tuonò dal palco, “quelli che si battono per eliminare i 70 mila falsi invalidi, i forestali della Calabria, i dipendenti dell’INPS sempre in malattia. Prima il Nord non è più solo uno slogan, è una necessità. Puoi aiutare qualcuno per qualche anno, e non per intere generazioni! Se la Lombardia al netto ci perde 4 mila euro per abitante, in Calabria ce ne guadagnano 3 mila. E per fare un bel confronto basta prendere gli esempi di Trentino e Sicilia: secondo voi chi si comporta meglio?”.

Il 2 ottobre 2012, a Milano, durante la presentazione di alcuni referendum, l’europarlamentare disse che “la Lombardia e il Nord l’euro se lo possono permettere. Io a Milano lo voglio perché qui siamo in Europa. Il Sud invece è come la Grecia e ha bisogno di un’altra moneta, l’euro non se lo può permettere” (a parte che anche la Grecia è in Europa, si noti che Salvini oltre ai meridionali ha cambiato idea anche sull’euro).
Il 16 ottobre 2012, durante la trasmissione “L’aria che tira”, di fronte a un’obiezione dell’Assessore alla Sanità della Regione Sicilia Massimo Russo, Matteo Salvini così pensò di replicare: “Ma questo da che albero scende?”.

Il 21 dicembre 2013, nel primo intervento pubblico da segretario del suo partito, a Chiuduno, ci tenne a far capire che con lui al comando niente di sostanziale sarebbe cambiato, così fra la serie di sparate che si udirono in quella circostanza sentenziò che “noi siamo accanto alla gente per difendere il Nord dagli sprechi della terronia […]. Anche oggi sono riusciti a regalare 600 milioni di euro a Roma”.

Il 3 settembre 2014 commentando il programma per la scuola “Mille giorni” presentato dal suo omonimo Presidente del Consiglio, il segretario leghista propose di “bloccare l’esodo di migliaia di docenti precari che partono dal Sud e arrivano al Nord per occupare per qualche mese queste cattedre”. L’11 settembre 2014, poi, proponendo che si reintroducessero i concorsi su base regionale, rincarò la dose chiedendo verifiche a tappeto “su quegli insegnanti assunti al Nord, ma provenienti dal Sud che, a decine, hanno già annunciato assenze per malattia”.

Sempre l’11 settembre 2014 (si vede che quel giorno era in forma), commentando i tagli alla sanità previsti dal governo Renzi, in un tripudio di francesismi, disse “se vogliono tagliare gli sprechi in certe Regioni allora va bene […]. Basta però che non rompano i coglioni in Lombardia, altrimenti li prendiamo a bastonate sui denti”.

Ora, a chi gli faceva notare la contraddizione derivata dal fatto di aver gettato fango per anni sul Sud e ora di presentarsi a chiederne i voti, il Nostro rispondeva che “probabilmente il Sud lo conoscevo poco, ho fatto e abbiamo fatto degli errori”, fornendo, a mio avviso, la vera motivazione per non votarlo mai, non al Sud, ma nell’intero sistema solare.

Lasciando da parte la solerzia sospetta con cui ha cambiato idea (l’ultima dichiarazione antimeridionale risale al settembre 2014, 3 mesi prima di presentarsi al Sud) mi chiedo se davvero qualcuno affiderebbe il proprio voto, dunque la delega ad essere governato, ovvero a prendere decisioni al suo posto, ad uno che è entrato in un partito dichiaratamente contro il Sud fin dal nome, vi ha militato per anni, ha lanciato contro di esso i più biechi attacchi e i più turpi insulti, per poi ammettere alla fine di non sapere bene di cosa stesse parlando (“lo conoscevo poco”). Di quante altre cose Salvini oggi sembra convinto e in realtà “conosce poco”?

È come se io entrassi in un partito che vuole la Valle d’Aosta fuori dall’Italia, inizio a parlar male dei valdostani senza saperne in realtà molto. Prendo a dire che sanno fare solo la fontina, o che artisticamente non hanno mai prodotto niente se confrontati alle altre Regioni o che i suoi abitanti non sono calorosi e simpatici come dovrebbe essere un italiano e dunque non contribuiscono all’appeal dell’Italia sui turisti stranieri. Vado avanti per anni, poi un giorno dico ai valdostani “in realtà non ne sapevo molto di Valle d’Aosta, ho fatto degli errori, adesso per favore votatemi”. Bisogna avere la faccia con certi connotati tutti particolari, anche se piuttosto comuni.

C’era un famoso meridionale che amava dire che “cca nisciuno è fesso”, mostrando un incrollabile fiducia nell’umanità. Posso solo aggiungere che lo spero tanto.


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"Andrea Colasuonno nasce ad Andria il 17/06/1984. Nel 2010 si laurea in filosofia  all'Università Statale di Milano con una tesi su Albert Camus e il pensiero meridiano. Negli ultimi anni ha vissuto in Palestina per un progetto di servizio civile all'estero, e in Belgio dove ha insegnato grazie a un progetto dell'Unione Europea. Suoi articoli sono apparsi su Nena News, Lo Straniero, Politica & Società, Esseblog, Rivista di politica, Bocche Scucite, Ragion Pratica, Nuovo Meridionalismo.   Attualmente vive e lavora a Milano dove insegna italiano a stranieri presso diversi enti locali".

3 COMMENTI

  1. Non sono a favore di lega nord, ma date le circostanze con tutti gli immigrati e stranieri che ci sono in italia suppongo che i meridionali e il sud italia siano gli ultimi dei problemi

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