Garantire un futuro migliore è una responsabilità e un dovere che abbiamo noi tutti nei confronti dei posteri
La politica, una scienza da sempre discussa e studiata a favore della vita pubblica, si è evoluta nel corso del tempo nel tentativo di soddisfare le necessità e le esigenze dei cittadini, sovente appartenenti alle classi più elitarie della società. Perciò, per favorire lo sviluppo di ideologie pro populo che vadano contro le élite corrotte, considereremo le idee politiche di un populista sotto mentite spoglie: Niccolò Machiavelli.
È fondamentale precisare che, al contrario di quanto si pensi, l’autore de “Il Principe”, non è un consigliere per tiranni privo di qualsiasi scrupolo, dal momento che il suo pensiero contempla la morale e l’etica, seppur le distingua dalla politica. Il principio di fondo per Machiavelli, di cui ci avvarremo anche noi, sostiene che nelle azioni degli uomini e soprattutto dei principi, quando non c’è alcun tribunale cui ricorrere, si deve considerare il fine.
Leggere e studiare le sue riflessioni è necessario perché si risvegli tra i cittadini la volontà di assumere un ruolo centrale nel governo del proprio Stato. Detto questo, Machiavelli, come afferma il politologo John P. McCormick, nonché fautore della scienza politica moderna, è il primo teorico democratico, in quanto era dell’idea che tutti i cittadini potessero combattere il potere oligarchico sia dall’esterno che dall’interno delle istituzioni in modo da poter esercitare l’autogoverno, nella speranza che stando al comando si potesse sviluppare la “virtù politica”, ossia quella capacità di calcolo accorto e di previsione dovuta all’ingegno dell’uomo che permette di vincere la sorte.
Come si evince dal XXVI capitolo de “Il Principe”, Machiavelli attendeva un “leader” virtuoso venturo che potesse salvare l’Italia, perciò chiedo a te lettore: “Abbiamo bisogno di un uomo forte al governo, che risolva velocemente i problemi italiani?” Oppure è preferibile scegliere la fatica ed il confronto che comporta la democrazia per poter fare scelte più equilibrate, seppur ciò possa essere più lento, ma forse più efficace, rispetto alla prima opzione?”.
Prima di continuare è doveroso sottolineare come questa sia una estensione del pensiero di quest’uomo “moderno” alla “verità effettuale” dell’oggi, giacché Machiavelli ben sapeva dell’impossibilità della salvezza italiana nel XVI secolo tramite una forma repubblicana.
Considerato ciò, è necessariamente compito dei cittadini e loro dovere informarsi sulla situazione socio-politica della propria patria, in quanto “Res Publica”, e darsi da fare, impegnarsi, utilizzare la propria virtù politica, affinché si possa migliorare la vita comunitaria e quindi raggiungere il bene comune, il fine ultimo a cui giungere. Ciò deve avvenire perché lo stato possa rimettersi in piedi. Non possiamo attendere l’arrivo di un “principe virtuoso” per iniziare a migliorare, ciò sta al popolo. Garantire un futuro migliore è una responsabilità e un dovere che abbiamo noi tutti nei confronti dei posteri.