È sicuramente uno dei termini più gettonati e inflazionati di questi ultimi anni. Basta digitare “startup” su qualsiasi motore di ricerca e sarete subissati di informazioni. Ma cos’è esattamente una startup?
Le caratteristiche di una startup sono così riassumibili: una nuova azienda orientata ad un prodotto o servizio ad elevata innovazione e un modello di business scalabile, molto spesso, caratterizzato da un elevato rischio di fallimento ma altrettante possibilità di guadagno.
Facciamo un passo indietro. Start Up: “to start” in inglese vuol dire “partire” e “up” vuol dire “su”, dunque una startup e “partire su” con un’idea mai realizzata prima o che reinterpreta un metodo, uno strumento, un prodotto o servizio già esistenti. Altrimenti, si può fare ugualmente impresa, e vi assicuro che è già “un’impresa”!
In principio la definizione start-up era dedicata unicamente alle imprese della cosiddetta “net economy” ovvero il cui business model era unicamente orientate al web o del software.
L’altro elemento cardine abbiamo detto essere quello della scalabilità. Di conseguenza una attività non scalabile come un negozio non è tipicamente una start up.
Quello della scalabilità è uno dei veri cardini della startup. La scalabilità infatti è da un lato la possibilità del sistema (economico, gestionale organizzativo, funzionale ecc) di crescere (o decrescere) in modo snello e rapido, possibilmente in tempo reale e dall’altro quello di soddisfare u numero crescente di clienti senza che il sistema vada in tilt.
Prima di imbarcarvi nell’avvio di una startup verificate sempre la scalabilità, diversamente rischierete di non riuscire a crescere o peggio ancora fallire. A tal proposito nella silicon valley il mantra è “fail fast”, cioè “fallisci presto” che non sta a rappresentare un malaugurio quanto piuttosto la necesstià di non tirare troppo per le lunghe qualcosa che vedete che non funziona; dunque “fallite velocemente”, chiudete un progetto e apritene un altro.
Se non avete un’idea brillante, magari potreste essere comunque degli imprenditori notevoli, che, ad esempio, continuano con successo un’attività imprenditoriale di famiglia.
Se poi avete un’idea brillante e vi mancano i capitali, allora potete provare a farla partire sia con le vostre stesse forze o anche cercando investitori privati (anche se nella nostra economia la cultura degli “angel investor” non è ancora così diffusa); in alternativa stanno nascendo molti enti e organizzazioni private e statali per incentivare l’avvio di start up come ad esempio il portale del registro imprese.
Ok. Are you ready?
Let’s startup!