Una vecchia pubblicità o, forse, un antico proverbio africano sostiene che poco importa che tu sia leone o gazzella, ciò che davvero conta è che tu cominci a correre. Da queste parole, Lorenzo Zingaro, 39enne andriese, ha imparato molto, le ha così tesaurizzate che ne ha fatto un vero e proprio stile di vita.
Il nostro concittadino, infatti, è iscritto alla FIDAL, Federazione Italiana Di Atletica Leggera, corre per i Maratoneti Andriesi, che domenica 19 organizzeranno una tappa del Corripuglia proprio ad Andria (si veda l’intervista di Damiano Farina a Domenico Lorusso ) e da più di cinque anni fa parte dello Iuta.

Ciao Lorenzo, puoi spiegarci di cosa si tratta?

Certo, lo Iuta è l’italian ultramarathon and trail association, una sorta di federazione di ultramaratoneti italiani che, per determinate caratteristiche, percorrono distanze ragguardevoli.
Una semplice maratona insomma.
Non proprio. La distanza classica percorsa durante una maratona è di 42.195 km. Qui, invece, si superano record raggiungendo traguardi quasi impensabili.
Lo scorso 10 luglio, a Pignola, nell’oasi WWF, in un circuito asfaltato di 5.900 km, Lorenzo ha conquistato il titolo di Campione Italiano di Iuta percorrendo la bellezza di 250 km.
Avrei potuto persino fare di più –spiega- ma in gare così lunghe gli imprevisti sono dietro l’angolo. Così mi sono ritrovato a correre anche di notte, dopo una pausa di tre ore.
Nomen omen, appunto. Zingaro di nome e di fatto. Quasi un Forrest Gamp che, da Andria, è arrivato a toccare con mani, ops, con piedi i propri sogni. Un nomade anomalo, un vagabondo con una precisa meta che, da casa sua, ha installato nella mente un tom tom alimentato da sostantivi quali fatica, sudore e volontà.
Già, di volontà Lorenzo ne ha tanta. Sembra passato un secolo da quando affrontava sfide lunghe solo, si fa per dire, 10 km. Eppure la determinazione è sempre la stessa, quella fame che ti porta ad anelare a qualcosa di più grande, qualcosa di unico.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Il prossimo obiettivo è conquistare il titolo italiano della 24 ore su strada e poi si vedrà.

Sei alla soglia dei 40 anni, non più giovanissimo. Hai intenzione di ritirarti?

Assolutamente no. In questo mi affido molto a Dio, il mio primo preparatore atletico. Finché lui vorrà, continuerò a regalare soddisfazioni alla mia famiglia, altro tassello importante di questi successi.

Chiudiamo con una curiosità. Come fai a mantenere il tuo corpo tonico e asciutto?

Con l’integratore più naturale che esista al Mondo…

Ti riferisci al potassio e magnesio?

Macchè –ride– orecchiette e cime di rapa, naturalmente!

Michele Di Corato


 

 

 


Articolo precedenteL’estraneità
Articolo successivoL’unica arma per cambiare il mondo
Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.