Esiste un fenomeno percettivo secondo il quale gli oggetti inanimati assumono un carattere espressivo molto forte e suscitano in noi emozioni che li rendono “vivi”. Questo accade per le opere d’arte, ma anche per gli oggetti che hanno un valore affettivo e ci rimandano a ricordi lontani, eventi vissuti, sensazioni provate.
La casa è il luogo in cui questo fenomeno è tanto più vero e sentito, poiché essa racchiude la nostra vita ed è l’ambiente in cui svolgiamo le azioni quotidiane, viviamo le emozioni più importanti e ci rifugiamo per godere dei nostri spazi in completa libertà.
La casa è uno spazio fisico e mentale in cui possiamo essere noi stessi, sentirci liberi di svolgere le nostre funzioni e vivere i momenti più significativi della nostra esistenza.
Riflettere sull’importanza che assume per ognuno di noi questo luogo ci deve portare a riconoscere il valore che esso assume nella nostra vita. La conseguenza di questa riflessione è una presa di coscienza che ci porta a ponderare meglio le scelte che riguardano gli spazi e gli arredi che la caratterizzano.
Nella progettazione della casa è importante capire in quale modo vogliamo viverla, che importanza hanno i singoli ambienti per noi, quale peso devono avere gli spazi relazionali e quelli dedicati al relax e alle nostre passioni.
É importante la scelta dei colori, dei materiali, delle luci e degli arredi, che ci devono donare benessere e devono permetterci di vivere bene. Tutto deve contribuire a creare uno spazio che esalti il nostro carattere, concili i nostri gusti ed esigenze con la semplicità della fruizione all’interno di esso.
La scelta degli elementi che compongono lo spazio – dal pavimento all’illuminazione, al colore dei muri, ai materiali e agli arredi – è la parte più difficile perché bisogna tener conto di diversi fattori soggettivi, ma è anche quella più stimolante perché viene fuori la personalità del committente.
Se questo processo fondamentale venisse sempre applicato ed elaborato dai progettisti, non ci ritroveremmo a vedere case tutte uguali, considerate “alla moda”, ma che hanno le stesse caratteristiche, gli stessi corpi illuminanti e gli stessi arredi, pur appartenendo a persone completamente diverse fra loro e che vivono gli spazi in modo del tutto soggettivo.
Si corre il rischio di avere delle “case–vetrina”, concepite per colpire l’attenzione dell’ospite casuale, ma che risultano completamente inadeguate alle funzioni che si dovrebbero svolgere all’interno di essa.
Non dimentichiamo che la casa ha un’anima e che dovrebbe coincidere quanto più possibile con l’anima di chi la abita. Sarebbe bello riuscire a riconoscere la personalità del proprietario di un’abitazione soltanto guardandola.
La casa va vissuta e i suoi spazi devono contenere le azioni, le parole, i gesti della quotidianità. Non si può trascurare nessun dettaglio, per questo si deve partire dalla persona per poi arrivare al progetto. Utilizzando le parole del grande architetto Vittorio Gregotti: “Bisogna riportare al centro l’uomo e i suoi bisogni attraverso la continua ricerca di ordine ed equilibrio”.
Questo pensiero è di auspicio per il mio lavoro e quello dei miei colleghi, perché i committenti sappiano che la progettazione della propria abitazione è un’operazione complessa, ma fondamentale per permettere di avere una qualità di vita elevata all’interno di essa.
Dobbiamo avere rispetto per la nostra casa e ponderare bene le scelte legate ad essa perché ha un ruolo fondamentale nella nostra vita. Questo non vuol dire necessariamente avere un budget illimitato da investire per la sua realizzazione, ma è un invito a fare qualche riflessione in più, prima di prendere delle decisioni, affidandosi all’esperienza di professionisti che possano aiutarvi e supportarvi in questo percorso.
A conclusione di queste riflessioni fermatevi ad osservare la vostra casa o immaginate la vostra casa ideale: vi sentite protetti e rappresentati da ciò che vi circonda? Riconoscete nel suo spirito la vostra essenza?