Nel nostro Bel Paese, l’amata Italia, che si parla e si sparla ogni dì e in ogni dove di ‘invasione’ di migranti i dati confermano invece una tendenza contraria, di generale diminuzione. È quanto emerge, appunto, dal XXVIII Rapporto immigrazione 2018-2019 “Non si tratta solo di migranti”, realizzato da Caritas italiana e dalla Fondazione Migrantes della CEI.
In Italia sono 5.255.503 i cittadini stranieri regolarmente residenti, l’8,7% della popolazione totale residente in Italia, al terzo posto nell’Unione Europea.

Il Rapporto offre temi e dati volti a mettere in luce i diversi aspetti di vita di un migrante, cioè di una persona che si districa fra difficoltà di tipo burocratico, scolastico, giudiziario, sanitario, economico, sociale, ovvero con i problemi della vita quotidiana che affrontano tutti, ma che, nel suo caso, sono forse più complicati che per molti altri.
I due decreti sicurezza varati dal precedente governo, Lega-M5S, hanno introdotto modifiche restrittive, suggerito indebite semplificazioni e aggravato la precarizzazione dei diritti delle persone, spalancando la porta ad atteggiamenti di intolleranza rispetto alla presenza dei cittadini stranieri in Italia. Dal Rapporto emerge che tra le fatiche dell’integrazione vi è la “pesante esclusione di circa 90.000 cittadini stranieri” dal reddito di cittadinanza e l’aumento delle fake news, per capirci le menzogne raccontate e fatte passare per realtà, e dell’hate speech, l’incitamento all’odio che nessuno vuol riconoscere con il solito dire “…ma io non sono razzista, però…”.

L’auspicio rivolto al governo in carica è di favorire politiche realmente inclusive e volte all’integrazione per colmare quei vuoti che rendono ancora i migranti una presenza ‘ombra’.
Nel Rapporto sono riportate alcune riflessioni e spunti di diversi testimoni della scena culturale e politica, da Liliana Segre a Massimo Cacciari a Mario Morcellini.
La senatrice vita Segre partendo dalla sua esperienza, vissuta nei campi di concentramento nazisti, testimonia con la sua stessa esistenza «…quale può essere la deriva ideologica che spinge a vedere nell’altro un ostacolo, e perfino un nemico».
Si riscontra un dato incontrovertibile, in Italia diminuiscono gli ingressi per motivi di lavoro, mentre aumentano quelli per motivi di asilo e protezione umanitaria. Pur tenendo conto della diminuzione della natalità straniera (-3,7% nel 2018), sempre più simile a quella della popolazione autoctona, perdura il contributo degli immigrati alla riproduzione demografica dell’Italia.

Al 1° gennaio 2019 le comunità straniere più consistenti sono quella romena (1.206.938 persone, pari al 23% degli immigrati totali), quella albanese (441.027, 8,4% del totale) e quella marocchina (422.980, 8%). Le regioni nelle quali risiede il maggior numero di cittadini stranieri sono la Lombardia (1.181.772 cittadini stranieri residenti, pari all’11,7% della popolazione totale ), il Lazio (683.409, 11,6%), l’Emilia-Romagna (547.537, 12,3%), il Veneto (501.085, 10,2%) e il Piemonte (427.911, 9,8%). Le province nelle quali risiede il maggior numero di cittadini stranieri sono Roma (556.826, 12,8%), Milano (470.273, 14,5%), Torino (221.842, 9,8%), Brescia (157.463, 12,4%) e Napoli (134.338, 4,4%).
Nel corso del 2017 sono stati celebrati 27.744 matrimoni con almeno uno dei coniugi straniero (+14,5% del totale dei matrimoni), in aumento rispetto al 2016 (+8,3%). Nel 2018 sono 65.444 i bambini nati da genitori entrambi stranieri (14,9% del totale delle nascite), in calo rispetto al 2017 (-3,7%). Nell’anno scolastico 2017/2018 gli alunni stranieri nelle scuole italiane sono 841.719 (9,7% della popolazione scolastica totale), in aumento di 16 mila unità rispetto all’anno scolastico 2017/2018.

Circa il 63,1% degli alunni con cittadinanza non italiana è nato in Italia. Gli Stranieri in maggioranza sono cristiani, al 1° gennaio 2019 i cittadini stranieri musulmani residenti in Italia risultano 1 milione e 580 mila (+2% rispetto al 2018). I cittadini stranieri cristiani residenti in Italia si stimano in 2 milioni e 815 mila (-4% rispetto al 2018) e mantengono ancora il ruolo di principale appartenenza religiosa tra gli stranieri residenti in Italia: 1 milione e 560 mila ortodossi, 977 mila cattolici, 183 mila evangelici, 16 mila copti e 80 mila fedeli di altre confessioni cristiane. In fortissima crescita risultano gli stranieri atei o agnostici: più di mezzo milione.

Al 31 dicembre 2018 i detenuti stranieri presenti negli istituti penitenziari italiani sono 20.255, su un totale di 59.655 persone ristrette (33,9%), una incidenza sostanzialmente stabile. La nazione più rappresentata è il Marocco (3.751 detenuti), quindi Albania (2.568) e Romania (2.561). Nel complesso, le pene inflitte denotano una minore pericolosità sociale degli immigrati, perché le tipologie di reato confermano quelli contro il patrimonio come la voce con il maggior numero di ristretti. Il rapporto evidenzia però “il carattere sempre più pervasivo delle organizzazioni criminali straniere che operano in Italia” come la mafia nigeriana. Sul fronte opposto, “in sensibile aumento sono i reati di discriminazione e di odio etnico, nazionale, razziale e religioso”.
Il Paese Ue che ospita il maggior numero di migranti è la Germania (oltre 9 milioni), seguita da Regno Unito, Italia, Francia e Spagna.
I migranti sono il 3,4% della popolazione mondiale. Nel 2017 sono 257,7 milioni le persone che nel mondo vivono in un Paese diverso da quello di origine. Dal 2000 al 2017 il numero delle persone che hanno lasciato il proprio Paese di origine è aumentato del 49%.


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So che tutto ha un senso. Nulla succede per caso. Tutto è dono. L'umanità è meravigliosa ne sono profondamente innamorato. Ciò che mi spaventa e mi scandalizza, non è la debolezza umana, i suoi limiti o i suoi peccati, ma la disumanità. Quando l'essere umano diventa disumano non è capace di provare pietà, compassione, condivisione, solidarietà.... diventa indifferente e l'indifferenza è un mostro che annienta tutto e tutti. Sono solo un uomo preso tra gli uomini, un sacerdote. Cerco di vivere per ridare dignità e giustizia a me stesso e ai miei fratelli, non importa quale sia il colore della loro pelle, la loro fede, la loro cultura. Credo fortemente che non si dia pace senza giustizia, ma anche che non c'è verità se non nell'amore: ed è questa la mia speranza.