Sorridi, condividendo la tua appartenenza
Gli studiosi hanno dimostrato che, mentre in età prescolare i bambini sorridono fino a quattrocento volte al giorno, crescendo il numero viene riducendosi, fino ai minimi termini, per tanti, soprattutto nella vita adulta. Si perde il sorriso perché stressati, ansiosi, paurosi, angosciati e per la presenza di tanti problemi. Condivido il pensiero del grande Chaplin che affermava: “Un giorno senza sorriso è un giorno perso”. Ogni volta che smettiamo di sorridere stiamo dicendo No alla vita, facendoci ingannare dall’avidità e dall’egoismo, che sono il vero tumore dell’esistenza.
Una vita degna di questo nome è quella aperta all’appartenenza. È il senso di appartenenza ad una azienda, al proprio Paese, alla Chiesa, a una visione del mondo che ha permesso la vera crescita e il vero bene, che non sempre coincidono con il benessere. Senza appartenenza si è deturpati, si svilisce la propria identità e si lascia spazio alla tristezza che, attraverso le sconfitte della vita, non di rado, si trasforma in depressione.
Accanto alla gioia di un sorriso e all’appartenenza sociale o spirituale, senza una profonda ed autentica condivisione, la vita resta tronca. Ognuno ha energia, creatività e vitalità che non possono essere abortite. Ciascuno ha qualcosa di unico ed irripetibile da poter donare. Condividere ciò che si è, servendo l’altro in ciò che si fa, diviene la possibilità di donare un vissuto gioioso e contagioso, lontano dalla tristezza, con il profumo della gioia, gradito come incenso, attraverso l’appartenenza di una luminosa condivisione.
Vinci dunque la tristezza con un sorriso, l’isolamento con la condivisione, vivendo una più autentica appartenenza nella fraternità con ogni uomo o donna.
Buon cammino.