Durano un giorno
Libertà e Felicità hanno in comune più di quanto immaginiamo. A prescindere dalla desinenza accentuata, sono entrambi concetti effimeri perché incapaci di bastare a se stessi.
Si è liberi da qualcuno o qualcosa solo quando si ha voglia di legarsi a qualche altra novità. La Felicità, poi, personalmente la ritengo un Carneade mai assaporata del tutto.
Credo sia colpa della mente, equilibratore naturale di emozioni.
Ad ogni gioia intensa corrisponde una preoccupazione uguale e contraria. Baudelaire ne Les fleurs du mal li chiama “scarafaggi”, sono quei pensieri che infastidiscono la testa, come gli insetti le mura di una casa, pensieri che ti deviano dall’amenità del momento, pensieri che ti limitano nell’istante stesso in cui ti illudi di toccare l’infinità.
Ecco, un altro accento, l’ennesimo in una vita sillabata a stento. Il segreto è chiamare a sé la positività, legge di gravità che distingue superbia e umiltà.
Questioni di accenti, insomma, quelli che si è costretti a pronunciare lontani dalla propria famiglia, il proprio Paese, la propria Città.
Eccone un altro, vengon fuori con facilità, basta non attrarre difficoltà, quella è compito della calamita. Ma non provate ad accentarla, altrimenti trasformerete anche un prezioso metallo in una disarmante calamità.