Sperimentazione animale e ricerca biomedica – Emendamento Ianaro –
Egregio Ministro Speranza,
Egregi Onorevoli e Senatori,
vogliamo portare alla vostra cortese attenzione l’intervento/emendamento della deputata Angela Ianaro circa l’indispensabilità della sperimentazione animale.
Come cittadini e professionisti che lavorano nel campo della ricerca scientifica ci sentiamo rincuorati nel constatare che, finalmente, nel tempio della democrazia, ci sia spazio anche per le ragioni della scienza.
Tuttavia, registriamo anche tante resistenze a considerare la sperimentazione animale un passaggio necessario ed obbligato per arrivare a cure sicure e comprovate, lasciando invece troppo spesso ampio spazio alla sola “narrazione animalista”, una voce ideologica e antiscientifica.
È un dato di fatto che in momenti critici per la salute della popolazione e di fronte a patologie gravi o incurabili, ci si aspetta che la scienza fornisca soluzioni risolutive nel minor tempo possibile.
Ci si dimentica però troppo spesso che la scienza ha bisogno di risorse, di persone, di metodologie, di protocolli validati o validabili, di mezzi e di tempi, per agire sempre con efficienza, onestà intellettuale e comportamenti non pregiudizievoli.
La sperimentazione animale rientra tra quei metodi e mezzi di cui la ricerca scientifica ha spesso bisogno per arrivare a terapie comprovate e sicure. Qualsiasi farmaco o sostanza d’abuso comporta una valutazione dei rischi che non è solo limitata ad un particolare tipo cellulare od organo o tessuto o apparato cresciuto in un contenitore di plastica, ma sull’intero organismo, completo cioè di tutti i tessuti, organi ed apparati che possono essere bersagli della sostanza in esame e come tali rispondere in maniera diversa l’uno dall’altro.La sicurezza, la tollerabilità dei farmaci e la riduzione al minimo degli effetti collaterali che non solo si pretendono, ma che spesso si danno per scontate, richiedono di sperimentare le terapie con animali di laboratorio. Chi sostiene il contrario dice semplicemente il falso.
Presentare la sperimentazione animale come un’inutile crudeltà significa distorcere e falsificare la realtà. Il termine vivisezione, infatti, non compare mai né nella Direttiva Europea né nella legge italiana che recepisce tale direttiva (D.LGS 26/2014). Riferirsi ripetutamente a progetti scientifici autorizzati da Unione Europea e Mistero della Salute col termine “vivisezione” è quindi gravemente diffamatorio, come ha recentemente riconosciuto anche una sentenza della Corte di Cassazione (n. 14694 del 19/07/2016). I tanti giovani, che lavorano nel mondo della ricerca con serietà, competenza e nel rispetto delle leggi e regolamenti e che contribuiscono al progresso culturale e scientifico del nostro Paese, meritano molto più rispetto.
L’impiego degli animali per la ricerca, che viene tra l’altro evitato ogni qual volta esistano validi metodi alternativi, è quindi incontrovertibilmente indispensabile per la comprensione e la cura di molte malattie.
Anche perché, la storia della medicina ci insegna quanto sia stata fondamentale la sperimentazione animale per capire le malattie e trovare i trattamenti più sicuri ed efficaci. Tanto per fare alcuni esempi,
- la scoperta dell’insulina è stata resa possibile grazie agli studi sui cani;
- quella dei virus tumorali dagli studi sui ratti;
- le conseguenze dell’ictus sono state evidenziate studiando i gatti e le scimmie;
- il ruolo della dopamina e lo sviluppo dei farmaci antipsicotici sono stati possibili grazie agli studi sui ratti e topi;
- il trattamento farmacologico per il Parkinson sviluppato studiando roditori e scimmie;
- lo sviluppo di farmaci antiepilettici è stato reso possibile grazie alla sperimentazione su topi e ratti;
- i trapianti di organo e lo sviluppo del primo farmaco antirigetto sono stati sperimentati nei cani;
- il trattamento dell’insufficienza cardiaca e lo sviluppo di pacemaker grazie agli studi sui maiali e le scimmie;
- e così via fino ai moderni vaccini, compreso quello per combattere il virus SARS-Cov-2 che ha generato la pandemia da Covid-19,
- e alle varie terapie salvavita.
In Italia la sperimentazione animale è normata dal D.Lgs 26/2014 che costituisce il recepimento nazionale della Direttiva Europea e prevede un processo autorizzativo indipendente, autorevole e rigoroso, atto a valutare il suo valore scientifico e rigore etico. Tuttavia, l’Italia ha introdotto, a differenza degli altri paesi dell’Unione Europea, misure sempre più rigorose e restrittive, incorrendo in una procedura d’infrazione a livello Europeo.
La ricerca pubblica italiana da anni agonizza per carenza di mezzi e costante fuga di intelligenze. Conosciamo quello che si perde ogni anno nel non alimentare le passioni di chi vuole studiare, capire, ricercare in ogni angolo del paese, in ogni centro di ricerca, in ogni disciplina. Un Paese intellettualmente onesto e ispirato a princìpi di trasparente competizione deve stabilire regole chiare ed evitare anche di investire su ricerche prive di qualsiasi fondamento razionale e forza scientifica.
L’auspicio che formuliamo è che ci si adoperi per il recepimento completo delle attuali normative europee sulla ricerca animale e che la libertà e centralità della ricerca, condotta nel rispetto dei principi etici stabiliti dai codici istituzionali, nazionali e internazionali, venga riaffermata come elemento valoriale fondante di una società democratica basata sulla conoscenza.
Chiediamo quindi alla politica di farsi portavoce delle esigenze della scienza senza pregiudizi e con onestà intellettuale e vogliamo esplicitare tutto il nostro sostegno all’emendamento della deputata Angela Ianaro circa l’indispensabilità della sperimentazione animale.
Con cordialità
Antonio Musarò (Coordinatore del dottorato MIT-Sapienza Università di Roma)
I docenti e i dottorandi del dottorato di ricerca in Morfogenesi e Ingegneria tissutale (MIT):
Antonio Filippini
Marina Bouchè
Francesco Fazi
Viviana Moresi
Dario Coletti
Bianca Maria Scicchitano
Luca Madaro
Rita Canipari
Elena Vicini
Gabriella Dobrowolny
Carla Boitani
Angela Catizone
Clara Nervi
Irene Tartarelli
Jacopo Morroni
Antonio Capalbo
Daisy Proietti
Gaia Laurenzi
Valeria Fedeli
Chiara D’Ercole
Noemi Monti
Elena Crecca
Marco Ceccanti
Maria Concetta Longo
Alessandra Renzini
Mariagrazia Severino
Alessia Iaiza
Marilena Taggi
Chiara Capponi
Francesca Liccardo
Marianna Cosentino
Flavia Forconi
Serena Carraro
Ludovica Apa
Irene Casola
Vittorio Castaldo
Mirko Minini
Jessica Infante
Eleonora Vertecchi
Alexandra Benoni
Federico Giulitti
Nicola Pieroni
Ilenia Masi
Silvia Sideri
Giada Pontecorvi
Samantha Barbonari
Giorgia Catarinella