Il “Concerto per Angela“, lo scorso 23 settembre, presso l’Auditorium “Baglioni”, ad Andria, ha avuto inizio con una lettera che la dirigente scolastica Grazia Suriano ha scritto e letto in nome di tutti.

La pubblichiamo:

Buon compleanno, Angela.

Io so che mi darai la forza fino alla fine di trattenere le lacrime che non si sono ancora esaurite, perché il dolore è ancora acuto e pungente, la ferita nell’anima sanguinante.

Sai, oggi i tuoi amici di sempre, quelli di una  vita:  Sabino, Lucia, Beppe, Felice, Paolo, Lella, Maddalena, Silvia, Silvana, Maddalena, Angela, Vita, Angelo, Flora…  e quelli che poi hai incontrato nei diversi angoli della vita, ma anche quelli  della tua Myrabbasc si sono dati un gran da fare per organizzarti una bella festa di compleanno.

Questa volta  la festa l’abbiamo organizzata noi, ma come sapevi fare tu: qui, in questo auditorium, che ti ha vista protagonista organizzatrice di tanti eventi culturali.

Per  incontrarsi, per stare tutti insieme in un abbraccio fraterno  e lasciarci avvolgere dalla poesia e dalla bellezza della  musica, che con potenza accarezza le nostre anime e dà voce ai nostri pensieri.

Siamo in tanti, in tantissimi… tutti volevano esserci, per dirti quanto è stato bello incontrarti e aver percorso con te un pezzo di strada, condiviso  un pezzo di vita.

Siamo qui per il tuo compleanno e per dirti grazie per i tanti regali che hai fatto a noi, perché,  lungo il cammino, spesso lastricato di pietre di  sofferenza, di ansie, di preoccupazioni del quotidiano,  dove non mancano  gli inciampi, le sconfitte, le delusioni, i  tradimenti …tu, a ciascuno di noi non hai fatto mancare un sorriso, una carezza, un gesto gentile, una parola buona, di incoraggiamento, di speranza anche quando il buio sembrava un tunnel senza fine.

Oggi siamo qui per dirti grazie e per dirti quanto ti abbiamo amato  e ti amiamo ancora.

Noi amici, che abbiamo avuto la fortuna di incontrati, ci sentiamo tutti un po’  più soli, ma, ti confesso, persino il pensiero della morte mi è diventato più dolce, perché so che un giorno riprenderemo i nostri discorsi da dove un destino crudele li ha interrotti e continueremo a farci compagnia per sempre.

Ci sentiamo più soli ma anche tanto tanto più ricchi, perché hai lasciato in ciascuno di noi un segno, una preziosa eredità: il tuo amore per la vita, la tua invincibile convinzione che la cultura è un mezzo di riscatto sociale, la tua fede incrollabile, la dignità con cui hai vissuto la malattia, il tuo attivismo nel sociale e nel volontariato, l’operosità organizzativa per dare un’opportunità di lavoro a tutti, lo stile sobrio e mite di chi non si aspetta nulla in cambio, gli esempi di generosità verso gli ultimi, la tua delicata sensibilità nelle relazioni con gli altri, la tua fiducia nell’umanità.

E, nel solco di tuoi insegnamenti, di una vita spesa prima di tutto per gli altri, …la famiglia, la parrocchia, la Città, gli amici…  noi, tuoi fortunati amici, abbiamo voluto che il ricavato di questa serata fosse devoluto ad una famiglia in difficoltà per accogliere una vita nascente. Sai, abbiamo saputo solo oggi che si tratta di una bambina e che si chiamerà Angela: proprio come te!

Questa idea ti sarebbe piaciuta molto! Lo so per certo! Mi avresti guardato negli occhi, con lo sguardo benevolo e, con un sorriso dolce e disarmante, avresti detto: “Ma che bella idea! Sì,  Sì,  dai!” …E poi avresti cominciato a fare l’elenco di tutto quello che era possibile fare per aiutarli.

Buon compleanno, Angela.

“Noi  Siamo angeli che cercano un sorriso”: così recita una bellissima poesia in musica di Pino Daniele , e noi tutti ci siamo sempre beati del tuo  sorriso sincero, autentico, luminoso,  radioso che illuminava ogni stanza che ti accoglieva

Sai, lo sappiamo che ti piaceva tanto Pino Daniele! Quelle parole, quella musica  impastata di nostalgia e di amore totale per la sua terra ti rappresentavano, però senza mai cedere alla rassegnazione. Note struggenti e lievi, una trama complessa ed elementare che racconta emozioni e passioni, l’amore e l’ironia anche corrosiva, la gioia, il ricordo e il dolore, senza rinunciare ai temi di denuncia e a polemiche vibranti.

Bene, questo concerto lo dedichiamo a te. È un piccolo segno della nostra riconoscenza.

Vogliamo affidare  alla  voce di Luciana Negroponte, alla chitarra di Gianni Ragusa, alla batteria di Marcello Spallucci, al piano di Riccardo D’Avanzo e al basso di Giuseppe Schiavone: componenti della “We play Pino Band”, i nostri pensieri per te per trascorrere insieme una serata di poesie in musica, sulla scorta dell’indimenticato Pino Daniele, proprio come sarebbe piaciuto a te.

Buon compleanno,  Angela,

E ti prometto, questo non sarà l’ultimo compleanno che festeggeremo insieme.

Ce ne saranno tanti altri, con i tuoi amici di sempre: Sabino, Lucia, Felice, Paolo, Lella, Beppe, Maddalena, Silvia, Silvana, Maddalena, Angela, Vita, Angelo, Flora… e con quelli che hai incontrato nei diversi angoli della vita.

Il servizio di Telenorba sul Concerto per Angela:

Concerto in memoria di Angela Losappio, scomparsa meno di un anno fa

 


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Chi siamo? Gente assetata di conoscenza. La nostra sete affonda le radici nella propria terra, ma stende il proprio orizzonte oltre le Colonne d’Ercole. Perché Odysseo? Perché siamo stanchi dei luoghi comuni, di chi si piange addosso, di chi dice che tanto non succede mai niente. Come? I nostri “marinai/autori” sono viaggiatori. Navigano in internet ed esplorano il mondo. Sono navigatori d’esperienza ed esperti navigatori. Non ci parlano degli USA, della Cina, dell’Europa che hanno imparato dai libri. Ci parlano dell’Europa, della Cina, degli USA in cui vivono. Ci portano la loro esperienza e la loro professionalità. Sono espressioni d’eccellenza del nostro territorio e lo interconnettono con il mondo. A chi ci rivolgiamo? Ci interessa tutto ciò che è scoperta. Ciò che ci parla dell’uomo e della sua terra. I nostri lettori sono persone curiose, proprio come noi. Pensano positivo e agiscono come pensano. Amano la loro terra, ma non la vivono come una prigione. Amano la loro terra, ma preferiscono quella di Nessuno, che l’Ulisse di Saba insegna a solcare…