Perth, 2023 Tredicesima puntata
Ora il punto è – e nella Rete RIDAP c’è chi ci lavora con lena – non sarebbe più fruttuoso un sistema di certificazione dei crediti e delle competenze che possa ricostruire, verificare e certificare il pregresso e accelerare il percorso dell’integrazione? Più facile dirlo che farlo. Se esistessero certificazioni per tutto si potrebbe. Ma di fatto nei CPIA si praticano solo quelle disponibili cioè quelle linguistiche e quelle informatiche di uso, le ex ECDL ora ICDL – patente europea del computer (International Computer Driving Licence o The European Computer Driving Licence; is an Internationally recognised IT qualification designed to give learners the skills to use a computer confidently and effectively.), oltre al titolo di Licenza Media.
Se ce ne fossero di disponibili delle discipline STEM – Science, Technology, Engineering and Mathematics -, si potrebbe immaginare un ingresso spedito alle professioni socio – sanitarie o agli ITS – Istituti Tecnici Superiori -, pubblici, biennali, a numero chiuso per tecnico specializzato in determinati settori del mondo del lavoro, a seconda del distretto industriale del consorzio dell’ITS che varia da regione a regione e da ITS a ITS.
Tutti odiano le sigle e gli acronimi ma dobbiamo familiarizzare con esse perché chi fugge ha fretta anche solo di esprimersi e di capire. E a noi servono le sigle per cucire la sintesi intorno a tale complessità.
Dalla sinergia fra un imprenditore Daniele D’Orazio – CEO di IMPREDO Benefit e la dirigente Scolastica Claudia Sabatano è scaturito un progetto – Mastri4.0 – e a FIERIDA 2024 ne sono stati descritti altri ancora che si stanno sviluppando dentro i 130 CPIA e che stanno riuscendo a lanciare delle interlocuzioni con le Istituzioni che si occupano del lavoro, dal Ministero all’ANPAL – Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro – e alle Imprese.
L’obiettivo di MASTRI4.0 attraverso un Protocollo di intesa con sei CPIA del Lazio – capofila CPIA3 diretto da Ada Maurizio -, è il raccordo fra la mission dei CPIA, la formazione specifica ad un mestiere, la cultura della sicurezza sul lavoro e la certezza del diritto alla stabilità. Il progetto è ambizioso e i risultati attesi verranno presentati a FIERIDA 2025.
Il punto è che ci sarebbe anche il mondo della formazione professionale regionale – CFP – Corsi di Formazione Professionale – nel migliore dei rari casi confluente negli IeFPS – Istituti di Formazione Professionale di Stato. L’esito è il diploma professionale che per la maggioranza degli affiliati ai CFP resta una chimera. Un Blade Runner da Mission Impossible.
Spesso non tornano i conti. 700 ore di CFP per un triennio sono troppe per gente che deve lavorare in modo produttivo, e il limite anagrafico dei 21 anni si scontra con la complessità del percorso dell’esilio e con l’urgenza del lavoro che mal si accorda con i percorsi rigidi di frequenze elevate.
In altre parole lo Stato investe in CPIA, in ITS e in IeFPS e, attraverso la competenza esclusiva delle Regioni, in CFP, ma non raggiunge la platea per incompatibilità dei requisiti.
Di fatto servirebbero dei CFP per gli adulti oltre i 21 anni ma dovrebbero essere strutturati in moduli brevi e flessibili. Ma questa competenza organizzativa risiede dentro i CPIA e non dentro le Regioni con i CFP.
La Formazione MASTRI4.0 in moduli di circa quattro settimane intensive si prefigge questo scopo.
L’ambizione consiste nell’essere scuola di mestieri flessibile anche nei contenuti, a seconda della domanda delle grandi imprese prevalentemente del settore edile ma non solo. Si studiano aperture ad altri settori per ampliare la platea potenziale delle donne e per strutturare lavoratori attualmente impiegati nella ristorazione ma non sempre stabilizzati, oppure impossibilitati per esigenze di famiglia a proseguire la professione prevalentemente serale e notturna.
Esiste poi la Formazione della Regione che organizza dei corsi e questo accade di pomeriggio nel carcere, nell’esperienza dei CPIA. Gli adulti che vorrebbero seguire i corsi della Regione non sempre sono ben raggiunti dalle informazioni. Cioè pochi adulti che frequentano un CPIA seguono contestualmente un corso della Regione, perché il CPIA è in Rete con i Corsi Serali e fa capo allo Stato, ma raramente dialoga con la Regione e con il Ministero del Lavoro e la Formazione è erroneamente intesa come un topico del Ministero dell’Istruzione mentre, in realtà, dovrebbe risiedere su un ponte fra l’Istruzione e il mondo del lavoro, per la platea dai 16 anni in poi.
In altre parole c’è tanta strada da fare. La competenza mista Stato Regioni può solo creare corti circuiti. E invece occorrerebbe un sistema integrato coordinato dai CPIA che sono dello Stato e che per norma fondante sono Centri di Rete Territoriale in base al DPR 262 / 2012.
Occorre potenziare questo ruolo organizzativo dei CPIA che dovrebbero garantire la circolarità delle informazioni e l’orientamento dovrebbe risiedere dentro i CPIA per tutte le opportunità formative e lavorative del territorio di riferimento, in raccordo integrato con tutti gli Enti coinvolti.
Le Reti dei CPIA regionali dovrebbero gestire un Centro Regionale e Comunale per l’Orientamento.
C’è dell’altro. Il Ministero dell’Istruzione ha una competenza vecchia almeno più di 150 anni. Chi ci assicura sul know how delle Regioni? Da quando si occupano di Formazione? Hanno dimostrato che la Formazione è parte dell’Educazione? Siamo del tutto in grado di escludere che facciano del buon business ovvero del profitto? Se così non fosse siamo sicuri che i contribuenti siano felici di demandare la Formazione alle Regioni?
E queste domande sono immense, più ciclopiche se possibile di quelle sul carcere. Ai posteri l’ardua sentenza.
Nel frattempo tocca inventarsi qualcosa. Sentieri tortuosi e spediti di incontro della domanda e dell’offerta nel mondo del lavoro. Così nasce il progetto Mastri 4.0 e la formazione Professionale del Centro Elis di Casal Bruciato ha chiuso il ciclo virtuoso con i laboratori specifici dedicati ad ogni ciclo nuovo di assunzione. Un circuito virtuoso fra imprese, formazione regionale, formazione di Stato dove l’incontro della domanda e dell’offerta possono fare la differenza.