
Durante il corso del mio cammino
dai versi riconobbi il Sommo Vate
tant’è che scorsi fogli e tra le righe
appresi nuove dritte e mi appagai.
Sostando nella quiete, insieme a lui,
più non m’avvidi l’ora che fuggiva
ma poi s’accese luce e mi appariva
di anfratti, del percorso, giusta via…
E dall’Olimpo il coro delle muse
il lobo mio tendeva a dolci note
e i versi cadenzati di terzine
di miele dolce ungevano il mio cuore.
Poi quella luce si facea più viva
quando il Poeta mi tendeva mano
io senza fiato respiravo invano
più non riuscivo a profferir parola
e con la mima, una mossa sola,
diedi l’assenso con il capo chino
e lui che stava ancora a me vicino
con la sua rima mi versò coraggio.
Entrai nella selva in piena luce
non più pervaso da meschin timore
avevo fede in seno e i versi in cuore
e il passo che volgeva a giusta meta
oltre quel buio che ci condiziona
in una vita che non ci appartiene
mentre l’idillio, nuovo dì che viene,
è grazia a me gradita e mi sostiene.
…Mentre l’amore muove il sole e le altre stelle…