Musica e Poesia, il connubio cantautoriale che per Luca Cassano rappresenta lo sprone al viaggio ed alla continua ricerca. “Le rose e il deserto”, il suo progetto artistico, una silloge di note armonizzate da chitarra, voce e penna, per estrapolare dalla sabbia dell’indifferenza pensieri con versi di felicità:
Ciao, Luca. Da quale esigenza creativa sgorga il progetto “Le rose e il deserto”?
Le rose e il deserto è nato nel 2018: venivo da varie esperienze in duo e band in cui eseguivamo sia cover che brani inediti. Quattro anni fa mi sono trovato a sentire il bisogno di una parentesi mia, esclusivamente mia, in cui non dovessi scendere continuamente a compromessi con altri compagni di avventura su aspetti legati alla scrittura, ai suoni, alle serate da accettare o rifiutare. Le rose e il deserto è stata una scelta di decrescita ed autarchia; forse anche una scelta egoistica e impaurita. Oggi, quattro anni dopo, mi sto riaprendo e sto allargando il progetto ad un percussionista e un contrabbassista.
È ancora possibile scovare poesia sotto la sabbia dell’indifferenza odierna?
La poesia, o almeno la mia poesia, scaturisce dalla frattura lungo la linea di faglia fra la realtà e il desiderio, fra il cuore e il cervello. Quindi, per rispondere alla tua domanda: la poesia è dovunque, basta tenere i sensi accesi, il cuore aperto, al resto ci pensa la penna.
Che genere cerca di intercettare la tua Musica?
I miei ascolti, la mia passione, affondano le radici, in profondità, nella tradizione cantautorale italiana. Mi piacciono i suoni acustici, le atmosfere calde. Però “Cocci sparsi”, il disco uscito il 18 Novembre, ha voluto coniugare questa attitudine cantautorale con suoni provenienti dall’elettronica, nella ricerca di un connubio che potesse rappresentare uno sprone al viaggio. Spero di esserci riuscito.
Dove possiamo arrivare cercando i tuoi “Cocci sparsi”?
Credo che “Cocci sparsi” sia un viaggio che parte da me, dalla mia personalissima esperienza di “giovane” uomo per allargarsi sempre di più, per coinvolgere tutti noi in quanto esseri umani, all’interno di una analisi sul ruolo che abbiamo nel mondo. Quindi, se arriverete fino alla fine del disco, fino alla fine dell’ultima canzone, forse vi troverete addirittura su Plutone, a contemplare quanto piccoli noi esseri umani siamo nel mondo.