L’attesa è il punto vivo
Per ascoltar frammenti di vento
E lo scrosciar di celate fonti
Innanzi l’astro sorga dal mare
Nella sua rosea, imperiosa imago.

Un fremito di luce tra i canneti
Scuote dal torpore il nido
E sembra dica:- Io sono l’alba.

Un vezzo sulla pelle affiora
E in una cromatura di pensieri
Rinnova le speranze affievolite
Col cielo che si è fatto luce viva
E ostenta i filari degli ortaggi
Con gli aggrinziti volti appassionati
Di chi diletta, con sudore, la giornata.

Si fa poesia insieme alla natura
Alieni dal trambusto esagerato
Immersi e lieti nel silente paradiso.

15-07-2023


FonteFoto di jLasWilson da Pixabay
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Salvatore Memeo è nato a San Ferdinando di Puglia nel 1938. Si è diplomato in ragioneria, ma non ha mai praticato la professione. Ha scritto articoli di attualità su diversi giornali, sia in Italia che in Germania. Come poeta ha scritto e pubblicato tre libri con Levante Editori: La Bolgia, Il vento e la spiga, L’epilogo. A due mani, con un sacerdote di Bisceglie, don Francesco Dell’Orco, ha scritto due volumi: 366 Giorni con il Venerabile don Pasquale Uva (ed. Rotas) e Per conoscere Gesù e crescere nel discepolato (ed. La Nuova Mezzina). Su questi due ultimi libri ha curato solo la parte della poesia. Come scrittore ha pronto per la stampa diversi scritti tra i quali, due libri di novelle: Con gli occhi del senno e Non sperando il meglio… È stato Chef e Ristoratore in diversi Stati europei. Attualmente è in pensione e vive a San Ferdinando di Puglia.