Atleti normodotati ed atleti con disabilità impegnati in un gioco di squadra che promuove inclusione e socializzazione

Non è la prima volta che il nostro giornale si occupa di Baskin, l’attività sportiva pensata per normodotati e giovani diversamente abili, tutti protagonisti, insieme, sullo stesso terreno di gioco, di partite meravigliosamente sui generis.

Tale disciplina agonistica, ispirata al più tradizionale basket, segue dieci semplici regole, punti standard di un regolamento da far rispettare al solo scopo di incentivarne divertimento e affiatamento, senso di aggregazione per ragazzi e ragazze, disposti con una numerazione che va dall’1 al 5, atleti differenti ma con un unico obiettivo: il canestro.

Ce ne sono quattro, a dire il vero. Due ad altezza predefinita, e due più bassi sistemati lateralmente, là dove diventano facilmente raggiungibili.

Lo scorso 17 novembre 2018 si è costituita, per la prima volta, la Sezione Territoriale per la Puglia la cui referente, Anna Maria Leobono, con la supervisione del Presidente, Antonio Bodini, e del suo vice, Fausto Cappellini, hanno incaricato la Dott.ssa in Scienze Motorie e Allenatrice, Elisa Matera, di organizzare corsi specifici.

Elisa ha voluto interpellare Odysseo per invitare grandi e piccini agli appuntamenti ludico-pedagogici che si terranno, tutti i sabato mattina, presso il Palazzetto dello Sport di Andria:

Grazie al lavoro di tutte queste società sportive è nata la sezione territoriale Puglia di Baskin. Asd Atletica Andria rappresenta la città di Andria, poiché la pratica del baskin è consuetudine già da due anni. Infatti è in corso un progetto sportivo che vede la partecipazione di bambini ed adulti suddivisi per fasce d’età in differenti momenti di allenamento. Il progetto sportivo è aperto a tutta la cittadinanza e vede la partecipazione di atleti normodotati ed atleti con disabilità impegnati in un gioco di squadra che promuove inclusione e socializzazione”.


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Iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Puglia, ho iniziato a raccontare avventure che abbattono le barriere della disabilità, muri che ci allontanano gli uni dagli altri, impedendoci di migrare verso un sogno profumato di accoglienza e umanità. Da Occidente ad Oriente, da Orban a Trump, prosa e poesia si uniscono in un messaggio di pace e, soprattutto, d'amore, quello che mi lega ai miei "25 lettori", alla mia famiglia, alla voglia di sentirmi libero pensatore in un mondo che non abbiamo scelto ma che tutti abbiamo il dovere di migliorare.