The Way Back – diciassettesima puntata

Sydney aprile 2023

Alba con luna piena a Sydney.  Che emozione.  L’aereo ha fatto una rotta molto a sud, per lo più sull’oceano fino al South Australia.  Non ho rivisto Esperance Bay che mi aveva folgorato sette anni fa.

All’arrivo, dall’aereo all’abbraccio con Anna, la mia amica è stato un tutt’uno.  Affetto.  Stima.  Apprezzamento.  Tempo.  Sono passati sette anni da quando ci eravamo salutate.  La sua famiglia è splendida.  Siberiani.  Alex ha compiuto proprio il giorno del mio arrivo 45 anni.  Lei ne ha 43.  I ragazzi sono grandi e dolcissimi e magnifici.  Io li avevo lasciati bambini.

Per la Pasqua 2023, salmone e patate.  Vento in alta quota.  Sydney.  Sole sgargiante.  Aria molto frizzante.  Dalla casa al centro che in Australia si chiama CBD sono solo sei fermate di treno.  Dentro Sydney ci sono otto linee di treno che servono tutta la città.  Poi ci sono i tram e gli autobus.  Sbucare nel Center Buisness District nel Central Quay di fronte all’imbarcadero di tutti i traghetti, davanti al ponte di ferro visto in TV mille volte, e di fianco all’Opera House vista in tutti i colori, è comunque un’emozione grandissima.  Come le piramidi già viste.  Sydney così affollata sembra che ti aspetti lì da sempre.  E ti sembra di esserci sempre stata come a Giza.  Dietro l’Opera House si dispiegano i Giardini Botanici che sono magnifici e così tropicali che ricordano Luxor e l’Orto Botanico di Aswan.  E trionfano gli uccelli.  Ibis, cormorani, pappagalli bianchi con la cresta e con la coda gialla.  Becchi neri ricurvi e ficus Bamiyan giganti.  E canneti e giunchi e acqua, acqua dovunque.  Magnifica Sydney.

Italia 2.0.  Poi prendiamo un caffè e lui è di Pescara e ci chiede di Perth perché dopo dieci anni è stanco dei costi di Sydney.  E noi gli diciamo che è dolcissima.  Non ha il brio di Sydney ma è una città gentile.  Compri una villa con meno della metà di un appartamento a Sydney.  E lui ci dice che vuole andare a Perth.  E noi gli diciamo che chi meglio di noi che ci siamo conosciute a Perth lo potrebbe capire!

La dolce Perth vista da questa Sydney modaiola sembra ancora più dolce!

L’aeroporto a Sydney è in pieno centro.  Si atterra sull’acqua venendo dal mare e planando sulle miriadi di baie.  Uno spettacolo.  I miei amici abitano a Mascot che è a due passi da tutto.  Ieri sera nel palazzo di fronte c’è stato un omicidio.  Stamattina abbiamo appreso i dettagli dal TG.  Un uomo ha accoltellato una donna.  La violenza è sconcertante.  E’ l’esilio dall’umanesimo.  Avviene a due passi da te e come dice la mia amica Silvia noi non ci accorgiamo di niente e anche se vediamo non capiamo.  La città è un alveare.  Ogni ape in una cella.  Forse abbiamo copiato le città dagli alveari delle api.

Oggi andiamo al Centennial Park e incontriamo altre insegnanti.  La mia vita australiana è sempre piena di scuole.

15 aprile 2023.  Sydney Farwell!  Sei Sydneysider se snobbi Bondi Beach e cerchi sempre una spiaggia isolata, lontana.  Roma e Londra più o meno si equivalgono in estensione una 1285 km2, l’altra 1572 km2.  Francoforte 248 km2, Parigi 105 km2, la Lombardia tutta 23.844 km2.  Sydney 12.368 km2.  Ad ovest si estende per 70 km fino alle Blue Montains con poca soluzione di continuità.

Il ponte e il porto separano Sydney sud, dove io mi trovo, da Sydney nord.  Chi si trasferisce oltre il ponte praticamente va in un’altra città.  Sydney equivale con i suoi 33 Municipi a mezza Lombardia.  Il Lazio è 17.242 km2.  Sydney equivale quasi a tutto il Lazio.  Dovunque arriva il treno ma a sud c’è chi preferisce andare all’Università nel comune limitrofo di Wollngong.  Il maggior lascito degli aborigeni in Australia sta nei toponimi.  La città ha quasi 5.000.000 di abitanti ed è stata da poco superata nel censimento del 2021 da Melbourne.  Insieme rappresentano quasi la metà dei 25.600.000 milioni circa di abitanti.

17 aprile 2023.  Back to Perth.  Un giorno in autobus e in treno in giro per compere e per ricordi.  Ho ritrovato il quartiere in cui ho abitato e i miei negozi preferiti.  La città mi parla.  La città mi riconosce anche se è chiaro che io riconosco la città.  Ed io riconosco le strade su cui ho camminato e gli alberi di cui mi ero innamorata e rivedo giorno per giorno tutte le persone che ho incontrato in passato, almeno quelle che sono rimaste qui.

Ora sono a Nedland dalle mie amiche australiane che per prime mi accolsero.  Loro sembrano immote nel tempo.  Come tutti quelli che conosco qui.  Alcuni sono morti.  Ma tutti gli altri non sono invecchiati apparentemente.  L’aria di Perth è magnifica ed il loro stile di vita è meno stressante e più salutare che altrove.  Molto più rilassato rispetto al ritmo di Sydney e, suppongo, di Melbourne che non conosco.  L’articolo diceva che sei un Sydneysider se quando un amico si trasferisce a nord del ponte tu gli dici addio perché tanto non lo vedrai più.

Roma, la città più estesa d’Europa insieme con Londra è dieci volte meno estesa di Sydney.

E a Roma ci diciamo addio ogni volta che cambiamo quartiere e molti non lo cambiano mai.  In particolare fra Roma Nord e Roma Est e Roma Sud c’è ictus.  Roma ovest rientra molto in Roma nord.  Alla fine le città se non le integri bene con il trasporto e con le iniziative urbanistiche restano una collazione di quartieri avulsi uno dall’altro e che a Roma neanche si riconoscono culturalmente.  E’ per questo che ho voluto lavorare di nuovo e chiudere la mia carriera a Roma Est, perché non tolleravo un’ulteriore lacerazione fra la mia vita Roma1.0 e la mia vita Roma 2.0.  Una a Roma Est e l’altra a Roma Nord.  Anche se chi abita a villa Torlonia non si considera a Roma Est, ma il mio lavoro era sempre più ad Est quando non era a Palazzo Brancaccio a via Merulana, allora sede dell’IsMEO.  Negli anni ’80 Piazza Vittorio col suo mercato multietnico era l’Oriente dentro Roma.

Qui a Perth nella casa di Nedland il quartiere sembra vivo per il gigantesco ospedale dei bambini a fianco all’altro più vecchio per tutti.  E ci sono almeno due strade, Hampden e Brodway piene di caffè il che a Perth è un evento.  La maggior parte delle strade bordeggiano solo le villette e non sono illuminate.

Quella dove abito ha un nome bellissimo, Kanimbla e sarà per sempre la mia madeleine aussie perché fu qui che sniffai per la prima volta pepper mint scent e eucalipto e guardai in su di notte verso la southern cross nel buio assoluto della strada.  Oggi lavorando col sole in veranda direi che c’è un certo movimento.  Si fa per dire.  Molti mangiano fuori per vedere la gente.  Vedere gli altri qui diventa un evento.

Nella casa i cani sono cinque ma io ne conosco solo due.  Gli altri quattro di sette anni fa, fra cui i miei due preferiti, sono morti.  Guilly, la nuova capo branco ha di buono che è una leader femmina ma certo coprire il gender gap non basta.  Sam era un maschio, capo indiscusso e non abbaiava mai.  Lei abbaia sempre e un po’ ora lo fanno anche gli altri.  Nutrirli è un rito d’amore.  Il cibo è sempre cucinato a casa.  Quanto amore c’è fra i cani e gli umani?  A guardarlo sembra un amore immenso e come tutti gli amori non sempre è dedito.  Questo lo è.


FontePhotocredits: https://www.ndtv.com/feature/us-man-wanted-to-go-to-sydney-in-australia-ended-up-in-sidney-in-montana-3758924
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Sono una Dirigente Scolastica in pensione da un anno. Per 15 anni ho fatto la preside. Ho diretto per otto anni un Liceo Scientifico oggi IIS Evangelista Torricelli Roma. Per sette anni – corrispondenti all’ultima parte della mia carriera –, ho fondato, insieme con la DSGA, e diretto il CPIA1 di Roma – Centro Provinciale per l’Istruzione degli adulti, con competenza su tutte le quattro Direzioni Penitenziarie di Rebibbia. Nel corso del settennio mi sono allontanata per due anni con un incarico di Principal Consultant al Consolato di Perth WA – MAECI-. Precedentemente ho insegnato Materie Letterarie per 15 anni negli Istituti Tecnici e Professionali e nei Licei Artistici di Roma. All’interno di questo periodo ho insegnato per quattro anni Italiano agli Stranieri nell’Istituto Professionale Don Bosco di Alessandria d’Egitto – MAECI. Precedentemente ho lavorato per 10 anni all’Università L’Orientale di Napoli come laureanda, dottoranda e post doc. Sono Dottore di Ricerca in Archeologia – Rapporti tra Oriente e Occidente e la mia carriera scientifica si riferisce a questo primo periodo professionale durante il quale ho partecipato a varie Missioni Archeologiche in Italia e a sette Progetti in Asia Media – uno in Pakistan, uno in India e cinque in Nepal.