Accade d’incontrarsi dopo così tanti anni che impunemente li chiami decenni. Ci sorridi sopra: venti, trenta, di più? Chi ci ha tirato questo scherzo? È il drink cha ha un retrogusto amaro?

Accade pure che un secondo di lancetta e il flusso del tempo è corso all’incontrario, il buco nero della vita ha riassorbito il nastro delle cassette e, come insegne a neon, lampeggiano le pupille vitree della giovinezza.

Simuliamo: siamo donne impegnate ora. Cuciniamo ogni giorno e ci sediamo sempre in prima fila. Andiamo a teatro, ai funerali, truccate e poi mangiamo. Animo promiscuo.

Ma gli occhi parlano. Non i propri, quelli non li vediamo. Ad urlare sono gli occhi di chi abbiamo amato, di chi sempre amiamo.

Arriva lo schianto che sbalza: perché non ci siamo opposte? Chi sono ora queste donne?

Battito di ciglia, eccoci nella panda bordeaux che era un miracolo che ci portasse ovunque, eccoci a ridere a crepapelle, con la coda dei corteggiatori, senza aver bisogno di nessuno.

Mai stanche, mai annoiate, mai negative, mai sole. A parlare fino a notte alta, coi genitori che rompevano: siamo noi i  genitori ora?

Amnesia

No, non va bene. Rinuncio alla rispettabilità di adulta, abdico alla reperibilità . Rivoglio quella sensazione tra lo stomaco e il cuore, la focaccia al mare senza acqua da bere, la pelle bruciata dal sole. Esco coi capelli bagnati e il fidanzato che mi aspetta dietro l’angolo, bellissimo: smania di stare assieme sempre, fino all’ultimo secondo.

Sagge nel midollo, sapevamo senza saperlo che le rogne stanno nell’indifferenza, nei progetti da mulino bianco, nel senso di so tutto io.

Chi non è morto è vivo.

Basta poco però: un po’ di carburante, un cibo povero come le nostre pretese e tanta voglia di noi. Perché niente è meglio di due occhi azzurro cielo, di una erre moscia, di una risata fragorosa, di una pelle che profuma di pelle.

I corteggiatori sono svaniti dietro steccati di oramai, hanno perso capelli e allegria. La città si è espansa. Il nastro scorre.

Amiche mie, amiche folli e vere, per una volta datemi ragione.

Si esce anche stasera!


Articolo precedenteLe persone sensibili
Articolo successivoFormentera
Vivo e lavoro in terra di Puglia dove tengo a condurre un’esistenza degna di me. Figlia di mio figlio, mi nutro di emozioni che mi vengono dalle belle persone che amo. Connessa sempre col cielo, il mare, la terra. Leggere e scrivere è nutrire l’anima. Il resto, un dolce divenire nel quale comunicare resta un privilegio che ci salverà. Tutti.