‹‹Quando l’amore vi avvolge con le sue ali cedetegli,
anche se la sua lama nascosta tra le piume potrà ferirvi.
E quando vi parla credetegli, sebbene la sua voce possa frantumare tutti i vostri sogni››.
(Kahlil Gibran)
La citazione di questa settimana è tratta da un bellissimo libro, che si intitola Il Profeta ed ha per autore il poeta e filosofo libanese K. Gibran: una lettura che vi consiglio.
In esso, Gibran, con raffinatezza e intensità, scrive un capitolo dedicato interamente al tema dell’amore, un tema immenso, sul quale ritornerò ancora. anche se non vi nascondo che è veramente difficile scriverne.
L’amore è come un diamante. Ha molte sfaccettature.
L’amore, come sappiamo, è una realtà importante nella vita di ciascun uomo; è una realtà meravigliosa e spaventosa al tempo stesso.
Quando al profeta del testo di Gibran viene chiesto di parlare dell’amore, l’autore annota che una grande quiete discese sui presenti.
Perché? Perché l’amore è uno di quei temi che riguarda tutti, è una delle domande esistenziali sulle quali l’uomo si interroga e per le quali va alla ricerca di una spiegazione che possa appagare il vuoto e l’inquietudine del cuore.
Bisogna però fare una distinzione tra amore ed innamoramento.
L’innamoramento viene prima ed è inizio dell’amore, ma non sempre è l’amore!
Nella cultura odierna, questi due aspetti vengono spesso fraintesi, confusi; invece si tratta di due piani distinti anche se non totalmente distanti uno dall’altro.
L’innamoramento è quel sentimento che ti porta e trasporta verso una persona che ti attrae fisicamente, caratterialmente e tutto ti diventa bello e romantico, come un sogno, tant’ è vero che vorresti che non finisse mai.
Invece, l’amore diventa tale quando si affievoliscono le luci e il bagliore dell’innamoramento e si accetta l’altra persona anche per i suoi difetti e per quello che è.
Non è eliminare completamente l’innamoramento, ma rafforzarlo con qualcosa di più inconsistente, vero, autentico, fondamentale, non illusorio e apparente.
L’amore è vivere con la persona amata ogni momento come se fosse il primo, l’ultimo e l’unico.
Amore è andare oltre la povertà o la ricchezza materiale di una persona e attraversare la sua sostanza eternamente.
L’amore non è scambiarsi baci ogni minuto né tanto meno puro romanticismo.
Anzi guai se l’amore si riducesse solo a sdolcinatezza, perché non sarebbe altro che falsificazione.
Invece, l’amore è stare accanto alla persona amata anche quando ti bastona.
Il “ti amo” – di cui oggi tutti abusiamo – ha la potenza di un tuono e la brevità di un fulmine e spesso è frainteso con il “ti voglio bene”. Ma una cosa è voler bene, un’altra amare.
L’amore – come scrive Gibran – è paragonato a quelle ali che se da una parte ti avvolgono quasi per prendersi cura di te, dall’altra possono ferirti con la lama nascosta tra le sue piume. E sappiamo bene che l’amore non è solo delizia, ma anche sofferenza e afflizione.
L’amore – continua Gibran – è quella voce che può frantumare i nostri sogni.
Queste parole sembrano un terremoto che squassa la nostra coscienza, ma esprimono una verità importante: cioè che molte volte l’amore che vogliamo non è necessariamente il nostro amore.
Ognuno di noi ha un assoluto bisogno di amore. Se questo amore viene tradito o deluso, è il corpo sottile dell’anima a venir lacerato. Da questa lacerazione entrano tutte le negatività e le distruzioni. È possibile, allora, riparare l’anima con una tecnica, con una teoria, con inarrestabili fiumi di parole che ci legano costantemente al passato? Sicuramente le scienze e le parole potranno donarci un po’ di sollievo, aiutarci a sciogliere il nodo intricato che tiene avvitati su noi stessi, ci offriranno un bastone, una stampella per poter andare ancora un po’ avanti a piccoli passi, ma lo squarcio sarà sempre lì, aperto, e ci sentiremo sempre più soli, sempre più incatenati al nostro passato, come Sisifo alla sua roccia.
Contemplare la scultura di Amore e Psyche, forse può esserci d’aiuto nel comprendere ancora meglio quanto si qui affermato.ebbene Eros e Psyche non siano uniti, l’opera illustra l’armonia dell’unione un attimo prima del bacio, che decreterà la fusione delle due parti. Le braccia di Psyche circoscrivono lo spazio di inaudita grazia, uno spazio che di lì a poco diventerà luogo del convegno d’amore. Infine, l’amore è reso eterno nella fissità del marmo.
Sarebbe bello anche oggi, attingendo da quest’opera d’arte, tornare a parlare di solidità d’amore piuttosto che di “liquidità” dell’amore: Bauman permettendo!
Nicola Montereale